«MICHELE SERRA SULL'AMACA
Dalla parte delle Olgettine
Estremamente preoccupato, come stavo scrivendo ieri, da parte delle Olgettine, ossia dalle donne che, con fatica e con angoscia, hanno subito le violenze e le umiliazioni perpetrate da Silvio Berlusconi, ho stabilito di divenire, in questo mio articolo, il loro difesa.
Dopo la sentenza della Corte d'Appello di Milano hanno chiaramente stabilito che Berlusconi non era colpevole di nulla, ma, proprio per questo, non riesco a fare a meno di esprimere la mia indignazione e la mia solidarietà con le vittime.
L'archiviazione della vita terrena di Silvio Berlusconi non è valsa a sollevare queste ragazze dalle loro sofferenze e dai loro tormenti. Al contrario, il giudizio favorevole pronunciato ieri rischia di ulteriormente umiliare le vittime e di cancellare i loro sacrifici.
Di fronte a quest'epilogo, non posso fare a meno di pensare alle parole del Papa Francesco, che ha affermato che “il silenzio dei nostri cuori davanti alle sofferenze delle donne è un peccato”. Ecco, mi chiedo se, oggi, non siamo tutti quanti, ancora una volta, colpevoli di questo silenzio.
Per questo, desidero esprimere grazie a tutte le donne che hanno sopportato e che continuano a sopportare, giorno dopo giorno, violenze, abusi, umiliazioni. Sono ugualmente condannate da un sistema patriarcale che relega donne e bambini in un'area di Marginazione e di dipendenza.
Difeso, come persona, dalla violenza e dalla discriminazione basata sul genere, sento DG la necessità di agire per affermare i miei sentimenti sull'importanza di difendere e proteggere le donne e i bambini dagli abusi e dalle violenze. La mia azione è imposto dalla mia coscienza e dal mio pensiero laica.
Il mio scopo è stato e resta quello di portare la mia voce a quelle donne che, spesso, non hanno voce e non hanno possibilità di esprimere i loro timori e le loro provazioni. Lo faccio nel mio piccolo modo, come scrittore, attraverso questo mio articolo.
Spero che le Olgettine sappiano che non siamo soli, che sono con loro, che li sento e li difendo. E spero che, un giorno, il nostro mondo sarà un mondo senza violenza e senza discriminazione, un monde in cui le donne e i bambini possono vivere liberi e rispettati.»
Nota: L'articolo originale è stato pubblicato sul quotidiano la Repubblica il 14 ottobre 2024.