Milano, i residenti del Corvetto: “Doveva arrivare lo stadio, ci mandano il Leoncavallo”
(LaPresse) – In via San Dionigi, al confine sud di Milano tra Corvetto e Porto di Mare, sorge il capannone comunale che potrebbe diventare la nuova sede del Leoncavallo. Sulla cancellata chiusa da un lucchetto campeggia un cartello che ne indica la proprietà comunale, mentre su un lenzuolo bianco con la scritta ‘no Leoncavallo' è stato strappato via il “no”. Giovedì la giunta comunale pubblicherà il bando, aperto a tutte le realtà sociali, comprese le ‘Mamme antifasciste' che avevano già manifestato interesse, nonostante i costi stimati per il ripristino dell'immobile superino i 3 milioni di euro. Sul quartiere le opinioni si dividono: “Non potevano scegliere posto peggiore”, commenta una residente, sottolineando l'assenza di parcheggi e mezzi pubblici e la vicinanza dello stradone a scorrimento veloce. Al contrario una coppia esprime entusiasmo: “Li aspettiamo a braccia aperte, siamo felicissimi. Per il Corvetto sarà un valore aggiunto”. L'edificio, stretto tra una carrozzeria e un marmista funebre con il cortile colmo di statue religiose e lapidi, si affaccia su una ciclabile frequentata da runner e vicina a cascine. “Qui doveva arrivare lo stadio e invece ci mandano il Leoncavallo”, osserva un uomo del quartiere, aggiungendo: “Speriamo che questi del Leoncavallo siano gente per bene”.
