Milano in piazza dopo il piano di pace per Gaza: “Anche merito del nostro sostegno alla Palestina”
Si è svolto a Milano il primo corteo dopo la firma del piano di pace che ha sancito la tregua a Gaza e la sospensione delle operazioni militari israeliane. Questa giornata era attesa da due lunghi anni, dopo centinaia di manifestazioni e gli ultimi scioperi generali in sostegno del popolo palestinese.
Il presidente dell'Associazione Palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun, ha commentato: “Vedere centinaia di migliaia di gazawi di ritorno verso casa, anche se non hanno più la casa, è un'immagine che dà gioia e sollievo”.
Una partecipante al corteo ha espresso la sua contentezza per l'annuncio del piano di pace, ma anche la consapevolezza che il popolo palestinese ha perso molto nel corso degli ultimi due anni, comprese centinaia di migliaia di persone e moltissimi bambini. Ha sottolineato che il popolo palestinese non ha mai perso la speranza di poter riavere la propria terra e autodeterminarsi.
La giornata è stata carica di emozioni e, dopo tanto dolore, rabbia e mobilitazione, la notizia di un cessate il fuoco ha portato un momento di respiro. Anche se la tregua potrebbe essere provvisoria e nonostante la consapevolezza che Israele non sempre mantiene le promesse, vedere le persone di Gaza tornare a casa, anche se non c'è più la casa, è un'immagine che dà gioia e sollievo.
I partecipanti al corteo hanno sottolineato che il risultato del piano di pace è frutto della storica ed eroica resistenza palestinese e del sostegno fornito con le manifestazioni e gli scioperi generali in Occidente. Tuttavia, è stato anche chiarito che non si intende fermarsi qui e che è necessario mantenere alta l'attenzione, poiché proprio mentre veniva siglato l'accordo, sono continuati i bombardamenti.
C'è sollievo perché ogni arma che si ferma significa vite salvate, ma anche consapevolezza che la tregua non è la fine, ma solo l'inizio di un lavoro più profondo. Per questo, non si può abbassare la guardia e oggi si è ancora in piazza per sostenere la causa palestinese.
