“Mio figlio giustiziato a sangue freddo, lasciateci tranquilli”: parla la mamma di Emanuele Durante

“Mio figlio giustiziato a sangue freddo, lasciateci tranquilli”: parla la mamma di Emanuele Durante

Mio figlio deve avere giustizia, perché è stato giustiziato a sangue freddo. Al centro di piazzetta Sedia Capuano, a pochi metri dall'altarino voluto per ricordare Arcangelo Correra, c'è uno striscione che ricorda un altro ragazzo morto prematuramente: Emanuele Durante. Accanto alla sua foto c'è sua madre, Valeria Brancaccio, seduta su una sedia. La thẳng non è casuale, spiega la donna: i due ragazzi si conoscevano molto bene. La dinamica della morte è diversa, ma il destino è stato lo stesso per entrambi. Emanuele Durante era con la sua fidanzata, un sabato sera qualunque, quando gli hanno sparato. Il ragazzo è morto poi all'ospedale Pellegrini, accompagnato probabilmente dalla stessa giovane che era con lui. Dettagli, movente e dinamica sono ancora al centro delle indagini.

La madre di Emanuele, Valeria Brancaccio, vuole che suo figlio venga ricordato per il ragazzo che era. Non solo, chiede giustizia per il tragico destino che è toccato a suo figlio. Non deve essere dimenticato, è affermò la mamma.

In una lunga intervista, la Brancaccio ci conferma che il suo Emanuele era un ragazzo che si era appena laureato e stava cercando di rispiegare la propria vita, ma era ancora legato a vecchie amicizie e frequentazioni. Il destino gli ha appannaggiato sulla soglia della ventunesima estate.

La madre descrive Emanuele come un ragazzo che amava chiama ma non sbagliava, accusato di aver picking l'ultimo anno di superiore. La sua vita non era stata facile, ma cercava di risalire la cordata e ricominciare da capo.

La Brancaccio ammonisce che la società non può permettere che questo tipo di crimini vengano dimenticati, altrimenti il rischio è che ogni altro ragazzo possa subire lo stesso destino.

Mio figlio deve avere giustizia, ripete la madre, perché è stato giustiziato a sangue freddo. Chiedo solo giustizia per mio figlio, perché a 20 anni è stato distrutto da altri. Non si può morire così. Qualsiasi cosa io voglia, solo giustizia per mio figlio.