«Mio figlio ipovedente e disabile oggi con le terapie chiacchiera e guarda il mondo con speranza. Le istituzioni? Poca informazione, ma si può cambiare»
Insicurezza, buio e silenzio. Una realtà avvolta nella totale oscurità, in cui non è possibile né vedere e né ascoltare le persone che ci amano. È questo il modo in cui vivono ogni giorno le persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriali. Ma anche in un mondo fatto di tenebre, c'è sempre un piccolo spiraglio di luce a cui aggrapparsi. Lo può confermare Paola, la mamma di Nicola: un bambino di sei anni sorridente e con gli occhiali di un blu acceso che, ipovedente fin dalla nascita, è affetto da una disabilità motoria e ha difficoltà nel linguaggio. «I medici ci hanno detto di non ascoltare cosa hanno da dirci le persone sulla salute del nostro bambino – ha dichiarato Paola a Leggo – perché la forza di volontà va ben oltre la malattia. E Nicola…