Missile israeliano uccide 5 giornalisti palestinesi: il video del furgone in fiamme dopo l'attacco
Il 12 maggio 2021, un missile israeliano ha colpito un furgone che trasportava cinque giornalisti palestinesi in Gaza, uccidendoli sul colpo. L'attacco è stato condannato da tutto il mondo e ha scatenato una serie di proteste e condanne da parte di organizzazioni internazionali e governi.
Il furgone, che era in viaggio da Gaza City a Khan Yunis, è stato colpito da un missile israeliano intorno alle 13:30 locali. I cinque giornalisti, tutti palestinesi, erano a bordo del mezzo quando è stato colpito. Tra loro c'erano Omar Ziedan, 27 anni, Ahmed Abu Hussein, 27 anni, Ali al-Samouni, 25 anni, Hussein Al-Kafarna, 25 anni e Yaser Murtaja, 30 anni.
Il video dell'attacco, diffuso dalle agenzie di stampa, mostra il furgone in fiamme dopo l'attacco. I corpi dei giornalisti sono stati ritrovati tra le macerie del mezzo, e le autorità palestinesi hanno dichiarato che i corpi sono stati trasportati all'ospedale di Khan Yunis per l'autopsia.
L'attacco è stato condannato da tutte le parti politiche e religiose palestinesi, che hanno definito l'uccisione dei giornalisti “un crimine contro l'umanità”. Il Consiglio Nazionale Palestinese ha emesso una dichiarazione in cui si condannava l'attacco e chiedeva la giustizia per i giornalisti uccisi.
Il governo israeliano ha giustificato l'attacco affermando che il furgone era stato identificato come un veicolo militare palestinese e che i giornalisti erano stati uccisi accidentalmente. Tuttavia, le autorità palestinesi hanno negato questa versione e hanno accusato Israele di aver deliberatamente attaccato il furgone.
L'Unione Europea, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e l'Organizzazione delle Nazioni Unite hanno tutti condannato l'attacco e hanno chiesto una indagine approfondita. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha espresso la sua condoglianze alle famiglie dei giornalisti uccisi e ha chiesto a Israele di “prendere misure per proteggere i civili e garantire il diritto alla libertà di stampa”.
L'attacco ha scatenato una serie di proteste in tutto il mondo, con manifestazioni e dimostrazioni di solidarietà con i giornalisti uccisi. I social media sono stati pieni di messaggi di condoglianze e di rabbia contro l'attacco.
L'uccisione dei cinque giornalisti palestinesi è stata vista come un grave attacco alla libertà di stampa e alla sicurezza dei giornalisti in zona di conflitto. L'attacco ha anche messo in evidenza la difficile situazione dei giornalisti in Gaza, che lavorano in condizioni estremamente difficili e sono spesso bersaglio di attacchi militari.
In conclusione, l'uccisione dei cinque giornalisti palestinesi da parte di un missile israeliano è stato un grave attacco alla libertà di stampa e alla sicurezza dei giornalisti in zona di conflitto. L'attacco ha scatenato una serie di proteste e condanne da parte di organizzazioni internazionali e governi, e ha messo in evidenza la difficile situazione dei giornalisti in Gaza.