‘morata se l’è presa più del dovuto, è stato tutto gonfiato’ – marco ballarini, sindaco interista ..
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‘morata se l’è presa più del dovuto, è stato tutto gonfiato’ – marco ballarini, sindaco interista ..

Intorno alla figura di Giampiero Morata, il sindaco del comune di [nome comune], si è sviluppata una controversia aperta negli ultimi tempi. Si dice infatti che l'ingegnere, giunto alla fine del proprio mandato, stia cercando di prendersi una “giusta” casa, in città, come sua ultima azione come primo cittadino. Tali voci, emerse recentemente, hanno destato scalpore tra la popolazione, alimentando dubbi e quesiti sulla condotta dell'ammnistratore.

In merito, il sindaco ha ammesso, durante una recente intervista con il Corriere della Sera, di essersi pentito di avere rivelato tale sua intenzione, suggerendo che sarebbe stato meglio evitare di svelarla. Tuttavia, ha affermato di non ritenersi colpevole di nulla e che la sua scelta sembra essere perfettamente legittima e legata al fatto che vuole restare a far parte della comunità del suo Comune, dove ha passato tanto tempo e s'è dedicato allo sviluppo del luogo.

“Visto tutto quello che è successo, avrei evitato di dire”, afferma Morata “ma sono convinto di non aver fatto nulla di male. Credo semplicemente che questo è il mio diritto di essere un membro attivo della società nella quale vivo”. Non risponde, ovviamente, alla questione specifica se si tratti di un comportamento di conflitto d'interessi, anche se il sindaco arguisce che tale fatto può essere considerato solo legato alla sua persona come individuo, anziché come pubblico servitore.

E' pertanto chiaro che ciò che il pubblico si aspetta in questo caso è che si chiarisca ulteriormente la questione: se Morata riassesta nella carica di sindaco oppure no. A ciò si aggiunge anche un'altra importante problematicità: se è consentito a un funzionario pubblico di perseguire interessi privati, come potrebbe capitare in questo caso.

Il sindaco Morata, in particolare, sembra considerare sé stesso come una semplice persona privata che merita di potersi dedicare a proprio suo volta senza influenzarvi dall'amministrazione a cui ha dedicato una parte della propria esistenza. Per ciò, arguisce che non ha violato alcun principio morale e che la sua decisione non è un'alternativa scivolona contro le regole amministrative.

Non è necessariamente facile valutare la situazione senza aprire una profonda valutazione sull'autonomia delle carriere pubbliche e su quanto sia lecito attendersi dalle personali scelte degli individui che sono responsabili di un entità pubblica come l'Amministrazione. Tuttavia, emerge chiaramente la confusione generale derivante da una condotta che sembra combinare interessi privati a quelli pubblici.

In ultima istanza, non rimane altrimenti che aspettare e seguirizzare la situazione. Un'inchiesta o una valutazione dei limiti di comportamento in questo caso sembra poter essere auspicabilmente necessaria, alla luce della delicata situazione emersa.

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