MORTE LUCA SALVADORI: IL COMMOSSO ADDIO DI NASKA. “SE TI VA FAMMI DA ANGELO CUSTODE”
in ,

MORTE LUCA SALVADORI: IL COMMOSSO ADDIO DI NASKA. “SE TI VA FAMMI DA ANGELO CUSTODE”

MORTE LUCA SALVADORI: IL COMMOSSO ADDIO DI NASKA. “SE TI VA FAMMI DA ANGELO CUSTODE”

Ecco la riscrittura del testo in italiano, con alcune modifiche per migliorare la fluidità e la chiarezza:

“Morte Luca Salvadori: il commosso addio di Naska. ‘Se ti va, fammi da angelo custode'. La sintonia tra Alberto Naska e Luca Salvadori era palpabile sin dal primo momento, la loro complicità andava oltre le semplici esigenze di scena, rivelando un rapporto autentico. Nessuno in Italia, nel parlare di motori pista e gomme consumate, è riuscito ad avere il successo che hanno ottenuto sui rispettivi canali . Invece di competere per emergere, l'uno sull'altro, hanno scelto di sostenersi a vicenda, condividendo le sfide e le soddisfazioni di una professione che li vedeva dominare in classifica come veri protagonisti.

Lungo dal diventare rivali, hanno costruito un'alleanza sincera, trasformando il lavoro in un terreno comune di collaborazione e amicizia. Queste le bellissime parole che Naska ha voluto dedicare a Luca Salvadori: ‘Tu non sapevi fare i , io non sapevo guidare la moto, avevamo le stesse passioni. Ed entrambi eravamo due stupidi bambini troppo competitivi'. Questa è stata la base della nostra amicizia meravigliosa, l'amicizia più pura che esista, quella in cui ci si completa l'un l'altro, si impara dall'altro e si cresce insieme.

Io ti insegnavo come fare sempre migliori, tu mi insegnavi come migliorare la mia guida in pista. Finché non ci trovavamo a girare insieme, qualunque cosa guidassi era una sfida costante, auto, moto, kart, non era mai un giretto goliardico, era sempre dare tutto pur di battere l'altro, come quella volta con le preda tors in cui, pur di starmi davanti, sei finito nel ghiaione.

Quando uno perdeva in pista, di solito ero io, aveva già la lista di scuse pronte. Quando ieri all'un di notte mi han detto cos'era successo, non volevo crederci, sto ancora affaticando a metabolizzarlo. Ma questo è il rovescio della medaglia dello sport che abbiamo scelto. E allora penso che te ne sei andato facendo quello che più amavi, che eri consapevole dei rischi e che hai scelto con felicità di continuare a farlo.

Questo mi aiuta forse a trovare un po' di pace, anche se il dolore rimarrà sempre grande. Ciao amico mio, se ti va, mi piacerebbe fossi il mio angelo custode, le prossime volte che metterò il casco.”


YouTube video


Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0