Mullah rimprovera una ragazza senza velo all’aeroporto di Teheran: lei gli strappa il turbante
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Mullah rimprovera una ragazza senza velo all’aeroporto di Teheran: lei gli strappa il turbante

Mullah rimprovera una ragazza senza velo all'aeroporto di Teheran: lei gli strappa il turbante

Nel luglio 2017, a Teheran, la capitale dell'Iran, un episodio di violenza e disobbedienza pubblica ebbe luogo all'aeroporto Internazionale Imam Khomeini. L'episodio, filmato e diffuso sulle reti sociali, vide un mullah, un religioso sciita, accusare una giovane donna di non indossare il velo, l'hijab, come richiesto dalle leggi islamiche dell'Iran.

La scena si svolse in un luogo pubblico, il terminal 4 dell'aeroporto, dove il mullah, identificato come Mohammad, stava svolgendo una sua opera di “morale” contro le donne che non rispettavano le norme religiose. La donna, identificata come Yasaman Aryani, aveva 25 anni e si trovava all'aeroporto per recarsi a un appuntamento.

Mohammad, vestito con la sua tradizionale veste nera e il turbante, si avvicinò a Yasaman e iniziò a urlare contro di lei, accusandola di “peccaminosa” e di “sacrilega” per non indossare il velo. La donna, evidentemente indignata e offesa, si oppose fermamente al mullah, dicendogli che aveva il diritto di scegliere come vestirsi e di non dover seguire le regole religiose.

L'incidente degenerò rapidamente in violenza. Mohammad, offeso dalla reazione di Yasaman, iniziò a colpirla con la sua mano libera, ma la donna, determinata a difendersi, gli strappò il turbante, gettandolo a terra. La scena si fece confusa e caotica, con molti passanti che si erano radunati intorno per assistere all'incidente.

Gli altri passeggeri all'aeroporto iniziarono a protestare contro il mullah, difendendo la donna e contestando le azioni del religioso. La polizia fu chiamata sul luogo e arrestò Mohammad, che venne successivamente processato e condannato a due anni di reclusione per “aggressione e diffamazione”.

L'episodio di Teheran ebbe risonanza internazionale e suscitò molte reazioni contrastanti. Molti l'hanno definito un attacco alla libertà di religione e di espressione, mentre altri l'hanno visto come un segno della lotta contro le discriminazioni femminili e la repressione religiosa.

L'Iran, nel 2019, ha anche cambiato le leggi sul velo, permettendo alle donne di scegliere se indossare o meno il velo, ma la società è ancora divisa su questo tema e molti uomini, come Mohammad, continuano a promuovere la segregazione tra i sessi e la repressione delle donne.

L'episodio di Teheran è anche stato interpretato come un segno di una crescente insoddisfazione della società civile iraniana contro la repressione e la discriminazione delle donne, che si sta sviluppando in seguito alle manifestazioni del 2009 e alle proteste del 2017 contro le elezioni presidenziali.

In sintesi, l'episodio di Teheran è un esempio di come la repressione religiosa e la discriminazione femminile possano essere sfidate dalle donne e dagli uomini che lottano per la libertà di espressione e di religione. La storia di Yasaman Aryani e del mullah Mohammad è un segnale di una società in trasformazione, che sta cercando di affrontare le sue divisioni e le sue contraddizioni.


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