Nada Cella, un caso unico nella storia giudiziaria italiana
L’avvocata Sabrina Franzone, legale della madre di Nada Cella, spiega perché l’indagine sull’omicidio della giovane segretaria di Chiavari rappresenta un caso unico nella storia giudiziaria italiana.
Secondo l’avvocata, questo caso è caratterizzato da una serie di fattori che lo rendono particolare. Innanzitutto, non c’è stato un processo, poiché la posizione di Soracco era stata archiviata e il fascicolo chiuso. Tuttavia, l’interesse per il caso è stato riacceso dalla studentessa Delfino Pesce, che stava svolgendo una tesi di master e si è imbattuta in una serie di atti che non apparivano congruenti.
L’avvocata sottolinea l’assenza di comunicazione tra le forze dell’ordine, in particolare tra polizia e carabinieri, che non condividevano le informazioni raccolte. Un esempio di questo è l’indizio del bottone metallico trovato sotto la testa di Nada, che non era stato comunicato ai carabinieri. I carabinieri avevano trovato cinque bottoni a casa della Cecere, ma non erano stati in grado di stabilire un collegamento con il bottone metallico trovato sulla scena del crimine.
L’avvocata conclude che il caso di Nada Cella rappresenta un unicum nella storia giudiziaria italiana, a causa della mancanza di comunicazione tra le forze dell’ordine e della serie di fattori che lo rendono particolare.

