Nanni Moretti, il noto regista italiano, è stato colpito da un infarto nei giorni scorsi. Lo ha annunciato con un video registrato all'ospedale e trasmesso ieri al cinema Vittoria di Napoli, dove avrebbe dovuto presentare il suo ultimo film da produttore, “Vittoria”, diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman.
Nel video, Moretti spiega che si scusa per non essere presente al cinema per la proiezione del film, ma che si sente bene e sarà presto di nuovo. Raccomanda anche la discrezione sulla sua malattia. I produttori del film e i registi avevano già rassicurato il pubblico che Moretti era stato dimesso dall'ospedale.
Oggi, Moretti si è presentato alla proiezione del film “Vittoria” al cinema Nuovo Sacher di Roma, dimostrando di essere di nuovo in buona salute. È questo il secondo episodio in cui Moretti annuncia la sua malattia utilizzando le sue pellicole. In “Caro Diario”, infatti, aveva raccontato la sua esperienza di paziente prima della diagnosi di un linfoma di Hodgkin.
Nel film, Moretti ripercorre il suo percorso diagnostico, rivolgendosi a diversi specialisti che gli diagnosticano sintomi diversi e prodotti medicinali sempre più diversi. Dopo una radiografia e una Tac, gli viene diagnosticato un inesistente cancro al polmone, che però porta alla scoperta della vera malattia e alla terapia necessaria per sconfiggerla.
Tempo dopo, consultando una banale Garzantina medica, Moretti scoprirà che i sintomi del linfoma sono quelli che sin dall'inizio aveva riferito in anamnesi a tutti gli specialisti interpellati e concluderà che “I medici sanno parlare ma non sanno ascoltare”.
Anche nel 2017, Moretti aveva annunciato un nuovo “incontro” con il tumore con una pellicola. Nel cortometraggio “Autobiografia dell'uomo mascherato”, mostra una sua seduta di radioterapia e confessa di aver avuto un nuovo tumore in un'altra parte del corpo. La malattia risalirebbe a due anni fa.
Moretti ha sempre utilizzato le sue pellicole per raccontare la sua esperienza di malato e per esprimere la sua frustrazione e delusione per la gestione della sua malattia. Con il suo stile ironico e sarcastico, ha cercato di denunciare la scarsa attenzione e la mancanza di ascolto dei medici verso i pazienti.