Napoli, ci sono troppe armi fra i ragazzi: giuristi, istituzioni e volontariato si confrontano
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Napoli, ci sono troppe armi fra i ragazzi: giuristi, istituzioni e volontariato si confrontano

, ci sono troppe armi fra i ragazzi: giuristi, istituzioni e volontariato si confrontano

Ecco la riscriizione del testo in italiano, in 1000 parole:

“Il problema delle armi tra i ragazzi napoletani è drammaticamente attuale. Numerosi fatti di recenti hanno visto giovani vittime di colpi d'arma da fuoco. Giuristi, forze dell'ordine, istituzioni e volontariato si sono riuniti in un convegno organizzato dalla Corte d'Appello di e dall'Arciconfraternita dei Pellegrini per discutere della devianza giovanile.

Il fatto è che i reati relativi al possesso di armi sono aumentati drammaticamente. Le pene possono essere severe, ma non sono un deterrente efficace. I modelli che vengono prospettati ai ragazzi sono quelli degli adulti, modelli di competitività sfrenata e arricchimento velocissimo. Questo tipo di cultura è presente anche nella vita quotidiana, e gli adolescenti possono essere indotti a creare scorciatoie per arrivare ai propri obiettivi.

In aumento sono anche i reati relativi all'uso di armi improprie, come coltelli e pistole, che i giovani considerano oggetti indispensabili da mettere in tasca, insieme al telefono e alle chiavi di casa. Ciò è molto allarmante, visto che gli episodi di violenza sono sempre più efferati.

La repressione funziona, ma non è un deterrente sufficiente. È necessario agire sulla prevenzione, per affrontare il problema alla radice. Le famiglie sono importantissime e vengono supportate in questo, ma anche la scuola fa poco per aiutare i ragazzi a crescere in modo alternativo rispetto a quella che è la cultura dominante. La scuola si concentra sulla performance e sulla competitività, più che sullo sviluppo personale dei ragazzi.

Gli scout, invece, lavorano su temi più importanti, come l'importanza di stare insieme e di vivere insieme. Ma il problema è che non trovano più spazi per sviluppare queste attività, poiché gli spazi stanno sempre meno. Ciò significa che è necessario alzare la voce e valorizzare le esperienze positive, come ad esempio lo scautismo, che sono presenti in città, ma che non ricevono la giusta attenzione.

Il problema centrale è offrire alle giovani generazioni modelli positivi e valorizzare i valori importanti come la solidarietà e la collaborazione. Bisogna far capire ai ragazzi che ci sono alternative alla violenza e alla competizione sfrenata. Sono le opportunità che vengono offerte ai giovani, e i valori che gli adulti propagandano o in cui credono, che possono aiutare a risolvere questo problema.

In città, la scorciatoia è spesso quella di aggregarsi ai gruppi camorristici o di ricorrere al traffico di stupefacenti. Spero che si possa fare tanto per cambiarla. Le energie sono in campo, e ciò significa che la consapevolezza di questo problema sta aumentando. La crisi dei valori che investe tutte le famiglie è una realtà, e bisogna motivare i ragazzi sulla importanza della vita, sulla necessità di vivere bene e di possedere buone relazioni. Sono ancora possibile la buona vita”.


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