Navalny, un anno dopo il suo sacrificio è già dimenticato: l’Ucraina sta diventando “una esposizione geografica” della Russia
Il 16 febbraio 2024 Alexei Navalny moriva assassinato nella colonia penale di Kharp, nella regione di Jamalo-Nenets, a Nord degli Urali e a più di 2mila chilometri da Mosca, oltre i confini del Circolo polare artico. Vi era stato rinchiuso il 23 dicembre 2023 in regime di isolamento, che stava scontando per la 27esima volta in tre anni. Il suo destino era segnato, dopo un lungo calvario iniziato con l’arresto nel 2021, al suo rientro a Mosca da Berlino, fatto di processi farsa, con capi di imputazione inesistenti e inventati, tentativi di avvelenamento con il gas nervino, denutrito, indebolito, ridotto alla mera sopravvivenza a termine, senza alcuna speranza di uscirne vivo.
Né la moglie Julija Naval’naja né gli amici fedeli, pur se a loro volta ridotti al nascondimento e alla…