In un articolo pubblicato sul social, il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso la sua convinzione che bisogna riconoscere l'incidenza crescente degli aggressori stranieri nella violenza contro le donne, sottolineando che questo non sminuisce i casi italiani ma evidenzia le pericolose conseguenze di un'immigrazione incontrollata.
Salvini ha elencato numerose vittime di femminicidi, tra cui donne uccise da atti di violenza compiuti da persone straniere, come Saman Abbas, uccisa dai suoi familiari pakistani, e Pamela Mastropietro, uccisa dal nigeriano Innocent Oseghale. Ha anche menzionato le vittime di italiani, come Giulia Cecchettin e Sara Ruschi, uccise dai loro ex-fidanzati e compagni.
Il leader della Lega sottolinea che è dovere morale di tutti preservare e difendere le donne e ragazzi contro la violenza, e che per questo è necessario il Codice Rosso, legge voluta dalla Lega con Giulia Bongiorno, che mette a disposizione un importante strumento di tutela per le vittime di violenze.
Evangelicando la lotta quotidiana contro la violenza sulle donne, Salvini afferma che non ci sono bandiere o ipocrisie che possano giustificare l'inazione. “Difendere le ragazze significa però anche riconoscere l'inevitabile e crescente incidenza degli aggressori stranieri, un dato preoccupante che non sminuisce in alcun modo i casi italiani ma evidenzia le pericolose conseguenze di un'immigrazione incontrollata, spesso proveniente da Paesi che non condividono i principi e i valori occidentali. È dovere morale di tutti noi preservarle e difenderle a tutti i costi, per la sicurezza delle donne di oggi e di domani”, ha scritto Salvini.