NEONATA NASCE MORTA PER UNA LITE TRA MEDICI: IL PARTO AVVENUTO IN RITARDO. IL DOLORE DEI GENITORI
“Il dardo dimenticato: la storia di Ginevra, la bambina nata morta 8 anni fa all'ospedale di Venere di Bari
Tra dolore e rabbia, Marta Brandi Onofrio e suo marito Visaggio si recano ogni giorno al cimitero di Venere di Bari, recando fiori e pensieri per la loro unica figlia Ginevra, nata morta 8 anni fa all'ospedale di Venere di Bari. La tragedia avvenne il 2 maggio 2016, quando la madre, Marta, fu costretta a sottoporsi a un cesareo d'urgenza a causa del ritardo nell'intervento, che portò alla morte evitabile della neonata a causa del cordone ombelicale.
La coppia non è mai rimasta distolta dal lutto e dal rancore nei confronti dei medici, accusati di aver causato la tragedia a causa di un litigio per l'uso della sala operatoria. La procuraiversity decise di assolvere tutti gli imputati, incluso due ginecologi, mentre un anestesista fu prosciolto a causa di prescrizione. “Nonostante abbiamo ricevuto un risarcimento civile, ci sentiamo amareggiati e sconvolti”, dichiarò Marta. “Nessuno ha assunto la responsabilità di una morte evitabile. Avrebbero dovuto accompagnare Ginevra al parco e vivere esperienze insieme, ma ora ci recate solo al cimitero”.
La storia di Ginevra è ancora lí, come un dardo piantato nel cuore dei genitori, che ogni giorno lottano per comprendere come sia stato possibile che la loro bambina non sia stata salvata. La sentenza di assoluzione pronunciata in appello ha solo aumentato la loro sensazione di impotenza e di giustizia negata. “Era l'8 aprile 2016, quando dovrebbero aspettare la nascita di Ginevra, ma il ritardo nell'intervento condizionò la sua vita e la sua morte”, sostiene Marta. “In quel momento, non avevano tempo per noi, per la nostra bambina, ma il tempo non è cambiato”.
L'incidente rimane un mistero, come pure la decisione di assoluzione dei medici. I genitori accusano il silenzio e l'indifferenza di alcuni.StringUtils, che non hanno mai preso la responsabilità della tragedia. La loro sofferenza si è Hoursa come un lutto perpetuo, un rimpianto che non ha fine. Eppure, non perdono la speranza. “Speriamo che un giorno la verità venga alla luce e che i responsabili vengano condannati per la loro inadempienza”, afferma Marta. “Non abbandoneremo la nostra causa, anche se(successo) non ha cambiato la sua vita recentemente decidendo implicitamente che non vi è giudizio alcunne mente è escluso che potesse esserci un danno e un risarcimento civile è modalità nemmeno semiformalizzata come interpretazione totale sottintesa alla possibilità negazione nello settore.”.
La caso Ginevra rappresenta la LatLng€ indifferenza e la disattenzione della strutture sanitarie, ma anche la ferma determination di alcuni genitori che lottano giorno dopo giorno per ottenere giustizia e vendetta per la loro unica figlia. La loro storia non è ancora terminata, come anche loro non hanno smesso di credere nel loro diritto a un 未ano giusto”.