NEONATA RAPITA, LA BUGIA DI ROSA AI VICINI PER NON FARSI SCOPRIRE: “C’È IL COVID NELLA. CLINICA”
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NEONATA RAPITA, LA BUGIA DI ROSA AI VICINI PER NON FARSI SCOPRIRE: “C’È IL COVID NELLA. CLINICA”

NEONATA RAPITA, LA BUGIA DI ROSA AI VICINI PER NON FARSI SCOPRIRE: “C'È IL NELLA. CLINICA”

La storia di Rosa Vespa, 51 anni, e Moses Acqua, 43 anni, è lí per essere scritta. I due inquilini di un palazzo, dove Rosa abitava, sono stati arrestati per il rapimento della neonata , ma cosa era successo prima?

Rosa aveva mantenuto segreta la sua situazione, ma non aveva avuto bisogno di inventare; aveva solo smesso di nascondere. In verità, aveva convinto tutti, anche i vicini, che era incinta, indossando abiti larghi e mostrando “ecografie” morfologiche. Nessuno aveva mai dubitato della sua gravidanza, poiché Rosa aveva sempre avuto un corpo fisicamente abbondante. Inoltre, non aveva mai chiesto accompagnamenti per le visite mediche quando annunciò la nascita del bambino l'8 gennaio. Tutti furono felici per la buona notizia, e i parenti e gli amici non sospettavano nulla.

Ma non appena Rosa dette alla luce il bimbo, impose un divieto a tutti di visitarla in clinica, giustificando il divieto con il caso del . La storia sembrava accettabile, ma non era difficile capire che qualcosa non quadrava. Pochi giorni dopo, Rosa tornò a casa sua, ma non con il neonato, spiegando che il bambino doveva essere trattenuto in clinica per accertamenti.

La brutta verità è emersa solo ora, ma Rosa ha mantenuto intatta la sua copertura, e i due sono stati arrestati. La vera identità del neonato, se non è ancora nota, è chiaro che la donna aveva mentito a tutti e a sé stessa. La sua copertura era talmente robusta che nemmeno i vicini lo avevano sospettato. La storia quasiмена stessi un romanzo, ma la realtà è talmente inaccettabile.


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