No-buy year: il trend che dice no allo shopping compulsivo
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No-buy year: il trend che dice no allo shopping compulsivo

La tendenza di rinunciare agli acquisti “compulsivi” non è affatto nuova, ma ogni anno a gennaio prende nuovo slancio. Questo trend, noto come “No Buy Year”, è diffuso su e spinge a rivedere l'approccio ai consumi. L'idea è semplice: limitare le spese per generi alimentari e trasporti, senza regole rigide, ma con un'elenco dettagliato di ciò che è consentito e ciò che è off-limits nel budget.

Molti partecipanti a questa sfida condividono elenchi dettagliati di ciò che è consentito e ciò che è off-limits, come l'abolizione di acquisti impulsivi o brunch per il mese di gennaio. “So che #nospendjanuary sembra la cosa peggiore in assoluto, ma onestamente ho visto tanti in cui ha cambiato radicalmente le finanze delle persone e quanto hanno risparmiato in un mese è davvero pazzesco”, afferma la Jade Johnson in un .

La sfida non riguarda solo la riduzione delle spese, ma un'opportunità di ridefinire il proprio rapporto con il denaro per l'anno a venire. Il compito è impegnarsi a dare priorità agli acquisti intenzionali e necessari rispetto a quelli impulsivi. “Il mio unico proposito per il nuovo anno è di essere più attenta alle cose che sto acquistando”, ammette un'altra creator.

Per raggiungere gli obiettivi, è importante considerare le personali motivazioni e eliminarle app per lo shopping, annullare le iscrizioni alle email di marketing, prendere una pausa dai social media che sono spesso luoghi di grandi tentazioni. Un'altra strategia è quella di annotare tutti gli acquisti desiderati ed evitati: a fine mese, rivedendo l'elenco, si avrà idea di quanto si è risparmiato.

Tuttavia, è chiaro che oltremodo evitare gli acquisti non fa bene all'economia, che crea ricchezza solo se accompagnato da consapevolezza e attenzione. “Acquistare sì, ma con attenzione e consapevolezza – rinunciando agli sprechi – è la scelta migliore”.

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