‘noi magistrati siamo ai minimi storici di credibilità’ – nicola gratteri non risparmia mattarella
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‘noi magistrati siamo ai minimi storici di credibilità’ – nicola gratteri non risparmia mattarella

Ecco il riassunto dell'articolo con 800 parole:

Ecco l'avvallante constatazione fattaci da Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di : in Italia, la prima mafia che ha capito l'importanza dei social media per coinvolgere e manipolare i giovani è stata la Camorra, che ha dimostrato di essere un modello vincente in questo campo. In seguito, anche parte dell'ndrangheta di Gioia Tauro ha cercato di seguire questa strada.

Gratteri, in un' intervista rilasciata ad AdnKronos, lancia un allarme sugli utilizzi delle social media da parte delle associazioni mafiose per reclutare nuovi membri, spesso tra i più giovani e disgregati. La Camorra, nota per la sua capacità di adattamento e innovazione, ha scoperto che l'utilizzo dei social media può essere un modo facile e potente per convincere i giovani che non hanno una vera esperienza mafiosa di unirsi alla mafia.

In questo modo, la Camorra ha dimostrato di avere una buona comprensione dei social media, sfruttandone le caratteristiche come la possibilità di essere facilmente raggiunti e di diffondere rapidamente informazioni e influenze. I giovani, spesso ignari delle conseguenze delle azioni mafiose, vengono cosi sedotti dalla vita facile e glamour della Camorra, che li esorta a partecipare a operazioni lucrative e criminali.

I social media sono stati utilizati per diffondere messaggi di recruiting, offerte di lavoro e promesse di ricompense a chi si unirà alla mafia. La camorra utilizza anche contenuti visivi e testuali per creare una sorta di “marketing di recruiting” che attrae i giovani. Tra le tante strategie utilizzate, troviamo la creazione di fake account, la compartecipazione a dibattiti e discussioni online, la diffusione di notizie false o alterate.

La situazione è quindi molto preoccupante. La Camorra, pur essendo una delle ultime mafie più potenti in Italia, ha dimostrato di essere capace di modernizzarsi e di essere sempre in grado di rispondere alle esigenze dei tempi, utilizzando strumenti e strategie adatti alla società dell'informazione. Ma non è solo la Camorra a essere coinvolta in questo tipo di attività. L'ndrangheta, una delle più potenti mafie calabresi, ha anche tentato di seguire le orme della Camorra, utilizzando le stesse strategie di reclutamento e l'utilizzo dei social media.

La preoccupazione è dunque alta per la sicurezza degli italiani, specialmente tra i giovani. Non solo perché le mafie stanno cercando di reclutare nuovi membri, ma anche perché ciò potrebbe portare a una radicale alterazione nella società italiana. Si tratta di un'allarme molto serio e urgente, che dovrebbe essere affrontato con urgenza.

Il procuratore Gratteri chiede quindi l'attenzione dei mezzi di comunicazione sociali e dei governi per porre fine a questo tipo di attività. “È necessario – dice – un grosso sforzo comunicativo per far comprendere ai giovani la grave pericolosità del coinvolgimento nella mafia. Non è questione di moralismo o di pregiudiziali, ma di libertà e di sicurezza”.

In sintesi, l'articolo di Nicola Gratteri ci racconta l'allarme sulle utilizzi delle social media da parte delle mafie italiane, specialmente da parte della Camorra, per reclutare nuovi membri tra i giovani. La Camorra ha dimostrato di essere un modello vincente in questo campo, utilizzando strumenti e strategie moderne per coinvolgere i giovani, spesso ignari delle conseguenze delle azioni mafiose. È necessario uno sforzo comunicativo e di sicurezza per prevenire l'ingresso di nuovi membri nelle file della mafia e assicurare la sicurezza degli italiani, specialmente tra i giovani.

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