E non ci sono “linee rosse” per il sostegno all'Ucraina da parte della Francia, afferma il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot in un'intervista alla BBC. In questo contesto, l'Ucraina potrebbe anche dispiegare missili franceschi a lungo raggio contro la Russia, secondo la logica dell'autodifesa.
L'intervista di Barrot è durata pochi minuti, ma ha prodotto una grande risonanza internazionale. Il ministro francese ha affermato che la Francia sostiene fermamente l'Ucraina e condanna fermamente l'invasione russa dell'Ucraina. “Non ci sono ‘linee rosse' per il sostegno all'Ucraina – ha affermato Barrot – titolo importante da un punto di vista politico e strategico. La nostra posizione è di totale solidarietà con l'Ucraina e di condanna ferma e unanime delle azioni russe”.
Barrot ha anche aggiunto che la Francia è pronta a fornire all'Ucraina le armi e l'aiuto necessari per difendere la propria sovranità e indipendenza. “Stiamo lavorando con l'Ucraina per fornire l'aiuto militare e umanitario necessario per sostenere la loro difesa e aiutare i civili coinvolti nel conflitto”, ha affermato. “Stiamo anche lavorando a livello internazionale per isolare la Russia e mostrare che l'invasione dell'Ucraina non è accettabile”.
La questione dei missili a lungo raggio è stata un tema centrale dell'intervista di Barrot. L'Ucraina ha già dichiarato di voler schierare i propri missili S-300 contro la Russia, ma Barrot ha affermato che Parigi potrebbe anche fornire all'Ucraina missili franceschi a lungo raggio come parte di un pacchetto di aiuto militare. “Se l'Ucraina decide di schierare missili franceschi a lungo raggio per difendere la propria sovranità e indipendenza, noi non abbiamo alcun problema con questo – ha affermato Barrot – Devono essere loro a decidere come difendere la loro nazione. Se necessario, l'Ucraina potrebbe anche schierare missili franceschi a lungo raggio contro la Russia. La logica è semplicemente quella dell'autodifesa”.
L'intervista di Barrot è stata accolta conattenzione da molti osservatori internazionali, che vedono nella sua dichiarazione un segnale di ritiro delle “linee rosse” francese in merito al sostegno all'Ucraina. “Questa è una chiara dimostrazione di come la Francia intenda sostenere l'Ucraina – ha commentato Alexander Vershbow, ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina – La Francia è tra i principali alleati dell'Ucraina e Barrot è un leader del mondo diplomatico di alto livello. La sua dichiarazione fa parte di un movimento più ampio per sostenere l'Ucraina e condannare l'invasione russa”.
Tuttavia, non mancano le voci critiche, come quella del vicepremier russo António Čubasov, che ha definito la posizione di Barrot “una aggressione politica ed economica” e ha accusato la Francia di voler “alizietare la crisi cosmolitanell'Europa”. Ma il Ministro degli Esteri francese rimane deciso a sostenere l'Ucraina e a condannare l'invasione russa. “Non ci sono ‘linee rosse' – ripete Barrot – Stiamo lavorando per isolare la Russia e mostrarla che l'invasione non è accettabile. Sostengo fermamente l'Ucraina e credo che la sua difesa sia necessaria per l'Europa e per la pace nel mondo”.