NON COLPEVOLE, GIUSTIZIA A ROVESCIO – UN GRIDO LUNGO 33 ANNI – parte 2
Beniamino Zuncheddu, un pastore di Burcei, è diventato il simbolo della giustizia sbagliata. Arrestato nel 1991 per una strage in un ovile, condannato all’ergastolo, ha ottenuto la revisione del processo solo nel 2023 grazie a una testimonianza mai considerata prima.
Dopo quasi 33 anni di carcere, Beniamino è stato scarcerato e riconosciuto innocente, ma adesso deve affrontare il problema del risarcimento per le vittime della giustizia. In Italia, circa 1000 persone ogni anno sono vittime di mala giustizia e non ricevono il supporto dello Stato né i risarcimenti dovuti.
Per questo, è stata lanciata una proposta di legge popolare per ottenere un assegno mensile da parte dello Stato per sostenere queste persone. La proposta di legge, che dovrà essere discussa in Parlamento, vuole ottenere un indennizzo immediato e poi un mensile nei casi di mala giustizia come quello di Beniamino Zuncheddu.
La raccolta di firme per questa proposta di legge è in corso e si possono firmare fino al 30 ottobre. L’obiettivo è raccogliere 50.000 firme per far discutere in Parlamento di un decreto legge che possa prevedere un indennizzo immediato e poi un mensile per le vittime di mala giustizia.
La storia di Beniamino Zuncheddu è un esempio di come la giustizia possa sbagliare e di come sia importante ottenere un risarcimento per le vittime di mala giustizia. La proposta di legge è un passo importante per garantire che queste persone ricevano il supporto di cui hanno bisogno per ricostruire la loro vita.

