“Odio salvare l'Europa”: dentro la chat segreta del governo USA – Nel caso te lo fossi perso EP7
“Nel caso te lo fossi perso, 25 marzo: Il direttore della rivista americana The Atlantic, Jeffrey Goldberg, è stato inserito per sbaglio in una chat con il vicepresidente, il segretario di Stato, il segretario alla Difesa e altri alti funzionari, per pianificare l'attacco alle postazioni Houthi in Yemen del 15 marzo. Nessuno si è accorto che un giornalista stesse leggendo tutto.
La storia è assurda. Goldberg, direttore della rivista The Atlantic, ha raccontato tutto su The Atlantic. E' arrivato il 11 marzo che un utente chiamato Michael Wolz, consigliere per la sicurezza nazionale, gli ha mandato un messaggio per connessione su Signal, piattaforma di messaggistica molto popolare tra i giornalisti negli Stati Uniti. E' subito stato un po' stupito, l'amministrazione di Trump non è particolarmente benevola nei suoi confronti, ma è anche il direttore di una delle principali riviste americane, quindi ci può anche stare che Wall lui contatti magari per parlare di Ucraina o di Medio Oriente.
Invece, due giorni dopo, riceve una notifica che gli dice che è stato aggiunto in una chat di gruppo, una chat chiamata “Uti PC Small Group”, che si riferisce al piano di guerra in Yemen. E' intrappolato in una conversazione con il vicepresidente, il segretario di Stato, il segretario alla Difesa, l'inviato speciale per il Medio Oriente, la direttrice di intelligence e altri 17 funzionari.
Nella chat, i funzionari discutono dei piani di guerra in Yemen, in particolare dell'attacco aereo del 15 marzo, noto come “Operaazione2836″, che ha ucciso 53 persone. E' interessante notare che il vicepresidente ha espresso dubbi sulla decisione di attaccare, sottolineando che gli Stati Uniti non hanno interesse a intervenire in questa regione, che il 3% del commercio statunitense passa per il canale di Suez, mentre il 40% è commercio europeo e che gli statunitensi non hanno alcun interesse in quello che succede lì, a differenza di quelli europei.
L'ultimo messaggio è stato scritto dal presidente Trump il 15 marzo, che ha detto di avere il via libera per l'attacco, ma che deve essere reso chiaro sia all'Egitto che all'Europa che gli statunitensi si aspettano qualcosa in cambio. La decisione è stata presa e l'attacco è avvenuto.
La storia è incredibile, ma è vera. Al di là dell'assurdità, possiamo dire di aver capito un po' di cose. Prima di tutto, l'amministrazione degli Stati Uniti ha un problema di sicurezza. In secondo luogo, il problema più grande è che la conversazione non sarebbe dovuta venire su una piattaforma come Signal. Infatti, un attacco militare non si può coordinare in chat. Inoltre, la conversazione dietro iscritta viola legge federale sullo spionaggio, che richiede sistemi criptati sicuri per le informazioni confidenziali.
La storia è anche un esempio di come Bence e Trump non siano allineati su tutto, anzi, che secondo il vicepresidente, lo presidente non capisce alcune cose. Inoltre, gli alti funzionari americani considerano l'Europa come una scroccona qualcuno da salvare di nuovo, ma non gli va più di tanto. Infine, i bombardamenti possono essere commentati con delle emoticon, ma non è serio come sembrano.”
