Titolo: La tragedia della violenza in Napoli: “Facili omicidi – La Napoli che non vorrei – BASTA”
Il 15enne Emanuele Tufano e il 19enne Santo Romano, tengono rappresentanti del calcio, sono stati vittime della violenza in una week-end di sangue e tragedia a Napoli. La città, che si era avventata nella speranza di una trasformazione, sembra conservare la sua struttura di violenza e di non aver imparato nulla dagli eventi passati.
L'ultimo episodio di violenza ha coinvolto due minori, che si sono sbattuti in un'escalation di violenza che ha portato alla morte di due giovani. I genitori delle vittime hanno reagito con enorme disperazione e rabbia, chiedendo giustizia. “Non vorrei questo essere la Napoli”, si leggono le parole di Geolier, un artista locale, che ha amaramente commentato la tragedia tweetando: “Nn' ce vonno ‘e palle a ffà ‘e reate. Ce vonno ‘e palle a faticà”.
La città di Napoli pare ancora troppo vicina alla violenza, alla criminalità e alla morte. La lista dei giovani vittime è sempre più lunga, e la soluzione sembra sempre più lontana. Il futuro della città sembra essere incerto, almeno per ciò che riguarda la sua capacità di controllare la violenza e garantire la sicurezza dei suoi abitanti.
La cancellazione di questo problema è divenuta urgente, poiché ogni giorno conta. È necessario agire per prevenire la violenza e garantire la sicurezza dei giovani che vivono e crescono nella città di Napoli. Come cittadini, we should ensure that we work together to create a safer and more just society, where those who live in fear of violence can find peace and tranquility.
La fine del mio articolo, vorrei riprendere l'immagine di Geolier che dice “Facili omicidi – La Napoli che non vorrei – BASTA”. Non vorrei, è la Napoli che non vorrei. Siamo noi, come società, responsabili della trasformazione della nostra città e della sicurezza dei nostri giovani. Siamo noi che possiamo creare un futuro diverso, un futuro di pace e di fratellanza, non di violenza e morte.