OMICIDIO SOFIA STEFANI ULTIM'ORA: SPUNTA CONTRATTO DI SOTTOMISSIONE SESSUALE. “ERA IL SUO PADRONE”
Giampiero Gualandi, l'ex comandante della polizia locale di Anzola, è accusato di omicidio volontario della vigilessa Sofia Stefani, con cui aveva una relazione extraconiugale turbolenta. Le indagini hanno rivelato un oscuro terreno di contrasto tra i due, caratterizzato da un contratto di sottomissione sessuale in cui Gualandi si definiva “padrone”, e la stessa vittima fragile e vulnerabile gli era stata manipolata.
Secondo la procura, il rapporto tra Gualandi e Sofia era squilibrato, con l'uomo che esercitava un controllo totalizzante sulla donna, quieta e isolata. L'uomo avrebbe cercato di coprire l'omicidio simulando un colpo partito accidentalmente, ma l'accusa sostiene che ciò è un alibi tanto fragilino da non reggere al più piccolo esame.
La moglie di Gualandi aveva scoperto la relazione ad aprile 2020, ma lui aveva mentito, accusando la vigilessa di avere una perversa ossessione nei suoi confronti. In realtà, la storia tra i due era ripresa poco dopo, all'insaputa della moglie. Questo triangolo amorale e chiaro ordigno sentimentale ha creato un clima di tensione e ansia, che ha portato alla tragica fine della vita di Sofia Stefani.
Quanto alla natura delle circostanze, l'imputato sostiene che si sia trattato semplicemente di un incidente durante una colluttazione, ma l'accusa ritenuta che ciò sia solo un'altra delle bugie di Gualandi, un hommelette pronto a tutto per proteggere la sua immagine e la sua carriera. La Corte dovrà now dare giudizio sulla verità dietro questo orribile crimine, ma quanto è chiaro è che la storia di Sofia Stefani è finita tragicamente, vittima della cupidigia e dell'ego di Giampiero Gualandi.
