OMICIDIO SPOLETO: UNA VITA CHE VALE APPENA 200 EURO

OMICIDIO SPOLETO: UNA VITA CHE VALE APPENA 200 EURO

OMICIDIO SPOLETO: UNA VITA CHE VALE APPENA 200 EURO

Gli ospiti del programma discutono dell’omicidio avvenuto a Spoleto, dove un uomo ha ucciso e fatto a pezzi un’altra persona dopo un litigio per un prestito di 200 euro. L’avvocato penalista e criminologa Patrizia Giusti sostiene che il movente dell’omicidio non sia stato solo il prestito, ma che ci sia stato un altro fattore scatenante.

L’avvocato Marianna Contaldo afferma che la storia è “sconvolgente” e che la vera domanda da porsi è come l’uomo abbia potuto avere la freddezza di fare a pezzi il corpo della vittima. L’avvocato Daniele Ingarrica concorda con la Giusti sul fatto che la premeditazione non sia stata la causa dell’omicidio, ma sostiene che la dipendenza da gioco d’azzardo potrebbe aver dato l’impulso iniziale.

La psicologa giuridica e criminologa Laura Volpini spiega che la ludopatia è un disturbo da gioco d’azzardo che porta a una compulsione a giocare, anche se la persona sa di non poter vincere. Sostiene che è importante approfondire la situazione debitoria della vittima e capire se c’era una pressione debitoria tale da aver innescato la violenza.

Il criminologo forense Gianni Spoletti afferma che la storia è “incredibile” e che la freddezza dell’uomo è stata la cosa più sconvolgente. Il giornalista Fabio Amendolara sostiene che la confessione dell’uomo potrebbe essere stata influenzata dalle prove trovate e dalle pressioni degli investigatori.

In sintesi, gli ospiti sostengono che l’omicidio di Spoleto sia stato un atto di violenza estrema e che la premeditazione non sia stata la causa principale. Sostengono inoltre che la dipendenza da gioco d’azzardo e la pressione debitoria potrebbero aver avuto un ruolo importante nell’innescare la violenza.


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