Operai morti a Napoli, presidio Pap e Usb: “Serve reato di omicidio sul lavoro”
A Napoli, davanti alla prefettura, si è tenuto un presidio organizzato da “Potere al Popolo” e dall'Unione Sindacale di Base per ricordare i tre operai morti in un cantiere durante lavori di ristrutturazione a Rione Alto. Due delle vittime erano impiegate in nero e una aveva 67 anni. L'evento ha sollevato nuovamente la questione della sicurezza sul lavoro e delle condizioni precarie in cui molti lavoratori, specialmente nel settore edile, sono costretti a operare.
Giuliano Granato, portavoce nazionale di “Potere al Popolo”, ha affermato che si tratta dell'ennesima “strage operaia” e ha denunciato l'assenza dello Stato nel garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Nel 2024, sono già stati registrati 1.482 decessi sul lavoro. Granato ha ribadito la necessità di introdurre il reato di “omicidio sul lavoro” nel codice penale, sostenendo che chi viola consapevolmente le norme sulla salute e sicurezza deve essere consapevole di mettere in pericolo vite umane e che serve un deterrente forte contro chi antepone il profitto alla vita.
I manifestanti hanno chiesto interventi urgenti e concreti per porre fine a quella che definiscono “una guerra ai lavoratori”. Il presidio è stato un'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla gravità del problema e per sollecitare il governo a prendere misure efficaci per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori.
