L’articolo presenta i risultati del trimestre 2024 di Unicredit, banca milanese, che ha raggiunto un utile netto-record di 7,7 miliardi di euro, con una crescita del 16% rispetto al 2023 e di 2,5 miliardi nel terzo trimestre 2024, con un aumento del 8% rispetto al precedente anno.
Secondo il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, la banca stava “fare investimenti strategici” e aveva “fatto un investimento in Commerzbank che potrebbe o meno condurre ad una combinazione completa” con l’obiettivo di creare una banca più grande e più forte.
Secondo l’articolo, la crescita dei ricavi netti è stata sostenuta da commissioni per 1,9 miliardi, in aumento del 8,5% rispetto all’anno precedente, e da un margin netto di interesse resizable per 3,6 miliardi di euro. Ancora, i costi sono diminuiti ulteriormente nel terzo trimestre 2024, portando il rapporto costi/ricavi al 37% nel 2024.
Il Cet1 ratio è stato pari a 16,1%, sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente, grazie ad una generazione organica di capitale record di 3,5 miliardi.
La banca ha anche rreveizzato la sua quota di depositi, con un aumento del 2,6% anually nel terzo trimestre 2024. Inoltre, il costo del rischio è rimasto stabile a 15 punti base, mantenendo circa 1,7 miliardi di “overlay” (cuscinetto).
La distribuzione per la quota di dividendo è stata confermata a 7,7 miliardi, ovvero l’100% dell’utile netto. L’accantonamento per la distribuzione nei 9 mesi è stato di 1,4 miliardi di euro, ovvero 92,61 euro per azione di dividendo, in aggiunta al riacquisto di azioni proprie di circa 1,7 miliardi già in fase di esecuzione.
In merito alle esposizioni sovrane detenute dal gruppo, il valore di bilancio delle esposizioni rappresentate da titoli di debito ammonta a 117,779 milioni di euro, di cui 113,441 milioni classificati nel portafoglio bancario, con l’Italia rappresentante una quota di circa il 36%.
L’articolo conclude con una visione d’insieme sul futuro di Unicredit, con Orcel che afferma che la banca “stava accelerando la sua leadership indisputata nel settore e raggiungere le sue ambizioni di crescita organica”. Inoltre, Unicredit ed Commerzbank sono “altamente complementari” in Germania, con bassi rischi di concentrazione, e una potenziale combinazione potrebbe aumentare il livello di servizio.