Orrico: “Parlamento sovverte il sussulto di dignità dei calabresi contro l'arroganza delle famiglie”
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Orrico: “Parlamento sovverte il sussulto di dignità dei calabresi contro l'arroganza delle famiglie”

Orrico: “Parlamento sovverte il sussulto di dignità dei calabresi contro l'arroganza delle famiglie”

Ecco la riscrittura in italiano senza introduzione e in 800 parole:

“Parlamento sovverte il sussulto di dignità dei calabresi contro l'arroganza delle famiglie. Presidente, non vedrò la cronistoria dell'oscurare della democrazia che si è consumata nella giunta per le elezioni. Vorrei lasciare agli atti un discorso più ampio sul significato della , sul significato del diritto di voto e della libertà di voto, e sul senso che ha per me essere una rappresentante parlamentare di tutti i cittadini calabresi.

La è ordine dove c'è caos e tirannia, giustizia dove ci sono diseguaglianze e discriminazioni, diritti per tutti. Dove c'è il potere di pochi, questo per me vuol dire fare politica, lottare per un'idea di mondo dove tutti possano essere felici, dove tutti possano condurre una vita dignitosa. Le categorie politiche alle quali ci hanno abituato destra, sinistra, dittatura, democracy in sono diventate obsolete. Sì, mi piacerebbe che i politologi iniziassero a studiare questo caso particolare delle famiglie politiche, le famiglie che nella mia regione si sono mescolate alle famiglie d'affari, generando quel voto clientelare che ha ucciso ogni diritto, facendolo diventare una gentile concessione del capo della famiglia di turno.

Accaduto e accade ancora oggi che i calabresi abbiano paura di esprimere le loro idee, di criticare chi detiene il potere, che si tratti del sindaco del più piccolo paese o del sottosegretario al governo del paese. La paura mangia la speranza e sta divorando il nostro futuro. Ecco perché quel voto nel 2022 nel collegio elettorale di ha rappresentato un punto di svolta. È stata la rivincita di chi si è sentito continuamente vessato dalla prepotenza del ricatto, del ricatto del lavoro, del ricatto delle visite in ospedale o del ricovero ottenuto per l'amicizia, del ricatto del concorso improvvisamente perso per fare posto al figlio o alla figlia del ricatto di un cognome che suona pesante perché è di quella famiglia.

Ma accade anche che ci sia un sussulto di dignità e rabbia. I calabresi possono accadere che decidano di alzare la testa e che votino liberamente. Ma poi ci pensa il Parlamento a sovvertire e a schiacciare quel sussulto, e allora vi chiedo: dove sta la democrazia? In tutta quest'vicenda, dove sta la libertà di voto di ogni deputato? Seguirete ancora una volta le indicazioni del vostro partito, o voterete con coscienza, pensando ai calabresi, agli italiani, che tradirete con il vostro voto a favore di chi entrerà per diritto di nascita e non per i meriti conquistati sul campo?

Voglio ringraziare Katia Gentile, esponente della Lega, che ha detto chiaramente che il ricorso gentile si è fatto il non è stato un avvocato in parassitaria è la cugina di Andrea Gentile. Per chi non lo sapesse, io non ho alcun diritto di nascita, non ho un cognome pesante o importante, ma ho la mia storia personale che parla di fatica, di dovere, di tutti e voglio parlare ai calabresi, quelli che non decideranno più di nascondersi dopo l'ennesimo soprus, che io ci sono e ci sarò sempre, che non mi tirerò indietro, ma dobbiamo tutti avere più coraggio per mandare a casa che con l'arroganza e la prepotenza schiaccia i nostri diritti.

Voglio ringraziare tutti i colleghi, grazie, perché non ci avete lasciati soli, non avete lasciato soli i calabresi, avete lottato insieme a noi, vi siete fatti sostenere per il diritto e la libertà di voto dei calabresi. Grazie, perché questo è il MoVimento 5 Stelle, è un sussulto di dignità, è un sussulto di libertà, è un sussulto di democrazia e la voce di chi la voce non ce l'ha, di chi è senza fiato, e grazie alla collega Elisa Scutella, che si è sempre impegnata con disciplina e con onore. Elisa continueremo a lottare insieme e non abbandoneremo i calabresi, quelli che lavorano onestamente, quelli che vogliono votare liberamente, quelli che non accettano l'arroganza del potere. È arrivato il momento di dire basta, basta.”


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