ORRORE A ROMA: PRENDE A BASTONATE I SEI FIGLI PICCOLI PER AVER FINITO LA NUTELLA. ARRESTATO MILITARE
La vicenda di abusi e violenza domestica si sviluppa all'interno di una famiglia militare, nella quale un'uomo di 47 anni, padre e marito, ha assunto il ruolo di oppressore e carnefice. La donna, la madre dei bambini, è stata costretta a vivere in un incubo di violenza e terrore, insieme ai suoi sei figli, tra cui uno con disabilità.
La storia inizia negli anni 2000, quando la relazione tra i coniugi inizia a prendere forma. Tuttavia, le violenze non iniziano fino al 2010, con insulti e minacce di punizioni fisiche per non coniugare alla propria volonta. Il figlio maggiore, di dieci anni, è il primo a subire abusi, prima con botte per piccoli errori, come un buco su una felpa nuova. L'uomo padre picchia anche il ragazzo per aver giocato in camera, malgrado l'ordine di non farlo.
La madre, anch'essa vittima di violenze, è costretta a subire la violenta repressione, arrivando al punto di dover sopportare pestiferi sul corpo e psicologici. La violenza si allarga anche ai figli, che, solo per aver finito un barattolo di Nutella, o per aver risposto in modo errato, vengono bastonati e umiliati. Uno degli/uniti, che soffre di disabilità, è particolarmente vulnerabile e diventa vittima di bullismo psicologico e fisico.
La madre, provando a resistere alla violenza del marito, subisce un ematoma al labbro durante una delle tornate violente. Uno dei figli, spaventato, tenta di difendere la madre, ma viene anch'egli picchiato e umiliato.
Inizialmente, la famiglia vive in un silenzio di morte, timoroso di denunciare i maltrattamenti e le violenze. Tuttavia, in seguito ai progressivi gravi episodi, la donna decide di intervenire, denunciando l'uomo e ottenendo la sua condanna a quattro anni e mezzo di carcere. La storia, prima tragedia, rappresentando un avvertimento sulla frequenza e sulla gravità delle violenze domestiche, chiede di prendere coscienza e di agire per evitare future tragedie.
