ORRORE IN CASA: UCCIDE IL COINQUILINO A PUGNI PERCHÈ RUSSA TROPPO – BRESSO
Sabato 7 giugno, nel quartiere di Besso a Milano, è avvenuto un tragico evento che ha scosso la comunità locale. Abdel Latif Subai è stato fatto oggetto di un'aggressione violenta da parte di Bar Harnafi, un 41enne che si trovava in un seminterrato di via Don Vettorcesi. L'aggressore, un ex pugile, avrebbe reagito con estrema violenza alle lamentele di Subai relative a un presunto irrasto nella zona.
Secondo quanto riportato, Harnafi avrebbe colpito Subai con un pugno alla mandibola, stendendolo a terra. Nonostante l'intervento tempestivo dei soccorsi, per Subai non c'è stato nulla da fare. Il tentativo di salvataggio è stato vano, e la vittima è deceduta a causa delle lesioni riportate.
Poco dopo l'aggressione, Harnafi è stato fermato dai carabinieri, che hanno trovato tracce di sangue sul suo corpo. Inoltre, durante il controllo, è risultato positivo alla presenza di sostanze stupefacenti. Questi elementi hanno ulteriormente aggravato la sua posizione, portando all'arresto e successivamente alla convalida dell'arresto stesso.
La magistratura ha considerato l'aggravante dei “futili motivi” legati alla convivenza, suggerendo che l'aggressione sia stata scatenata da una causa di minima entità, forse una discussione o una lite tra i due uomini. Questo aspetto rende ancora più tragico l'esito dell'aggressione, sottolineando come una disputa di poco conto possa degenerare in un'escalation di violenza con conseguenze fatali.
L'eventuale uso di sostanze stupefacenti da parte di Harnafi potrebbe aver influito sul suo stato di alterazione e sulla sua capacità di controllare le proprie azioni, contribuendo a un esito tanto tragico. La comunità di Besso e l'intera città di Milano sono stati profondamente turbati da questo evento, che solleva interrogativi sulla violenza e sulla convivenza civile nella nostra società.
La vicenda di Abdel Latif Subai e di Bar Harnafi ci ricorda l'importanza di promuovere una cultura del rispetto reciproco e della gestione dei conflitti in modo pacifico e costruttivo. La prevenzione della violenza e il contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti devono essere considerati aspetti fondamentali per il benessere e la sicurezza di tutti i cittadini. Questo caso, quindi, deve servire come monito per rafforzare gli sforzi a favore di una società più inclusiva, più rispettosa e più sicura per tutti.
