ORRORE NEL PO: TROVATO IL CORPO MUTILATO. L'ANNUNCIO DELLE FORZE DELL'ORDINE
Era sabato 9 novembre quando la mattinata si era appena svegliata sulla provincia di Alessandria. Il paesaggio era sereno, con il sole che si alzava lentamente sull'orizzonte, quando un pescatore di Tortona notò qualcosa di inquietante. Mentre navigava lungo il fiume, il pescatore vide un corpo umano emerso dalle acque. L'uomo, terrorizzato, si affrettò a chiamare il personale sanitario del 118 e la sezione investigazioni scientifiche dell'arma insieme al medico legale.
I primi a raggiungere il luogo del ritrovamento furono i carabinieri, che si trovarono di fronte a un'orribile scena. Il corpo, privo di una gamba, era stato rinvenuto sotto un ponte a isola Sant'Antonio. La probabile lunga permanenza in acqua aveva causato una forte decomposizione, ma i primi esami non avevano rilevato segni di decapitazione, smentendo alcune notizie iniziali che avevano creato panico nella città.
Il corpo, martoriato e mutilato, era stato trasportato al laboratorio di medicina legale per ulteriori esami. I tecnici avevano iniziato a lavorare per stabilire l'identità del defunto, ma non era stato ancora possibile. I carabinieri avevano aperto un'indagine per cercare di comprendere come il corpo fosse finito nel fiume e se ci fossero stati collegamenti con persone scomparse da strutture per pazienti psichiatrici.
L'indagine era in corso e i carabinieri stavano esaminando ogni minimo dettaglio per cercare di rispondere alle domande che si erano poste. Era un caso difficile e sconcertante, che aveva lasciato la città in stato di shock. La gente si chiedeva come un corpo umano potesse essere stato gettato nel fiume e lasciato lì per tanto tempo. Era un mistero che solo l'indagine avrebbe potuto risolvere.
Nel frattempo, la città era in preda al panico. La notizia del ritrovamento del corpo mutilato aveva creato un'atmosfera di paura e incertezza. La gente si chiedeva se ci fosse un serial killer in libertà e se ci fossero altre vittime ancora da scoprire. I carabinieri stavano lavorando giorno e notte per cercare di rispondere a queste domande e per portare alla giustizia il responsabile del delitto.
Il caso era ancora in corso e non si sapeva ancora molto sulle circostanze del ritrovamento del corpo. Ma uno cosa era certa: la città di Alessandria non sarebbe stata la stessa dopo questo orribile evento. La gente si sarebbe chiesta per sempre come un corpo umano potesse essere stato gettato nel fiume e lasciato lì per tanto tempo. Era un caso che avrebbe lasciato un segno profondo nella città e che avrebbe richiesto tempo e sforzi per essere risolto.