Orsini: “Sono un cattivo maestro?” Risposta al Ministro Tajani.

Orsini: “Sono un cattivo maestro?” Risposta al Ministro Tajani.

Orsini: “Sono un cattivo maestro?” Risposta al Ministro Tajani.

L'oratore inizia dicendo che molti lo considerano un “cattivo maestro” e che anche lui stesso si considera tale, in riferimento a una frase utilizzata dal ministro Taiani contro di lui. L'oratore afferma di aver pubblicato un post su Facebook criticando le politiche del ministro Tagliani riguardo alla vendita di armi a Netaniahu e alla situazione in Ucraina. In seguito, è stato attaccato dal politico Maurizio Lupi durante un congresso del suo partito.

L'oratore vuole chiarire cosa significhi essere un “cattivo maestro” e stabilire un perimetro logico per comprendere questo concetto. Per far ciò, inizia a spiegare la cultura liberale, sottolineando che l'Italia è piena di persone che si definiscono liberali ma non lo sono realmente, in quanto non accettano il conflitto e la diversità di opinioni. L'oratore cita il sociologo Ralf Dahrendorf, che considera il conflitto come un elemento fondamentale per la società libera, poiché è il motore del mutamento sociale.

La società aperta, a differenza di quella chiusa, istituzionalizza il mutamento sociale e accetta il conflitto come parte del processo democratico. Tuttavia, Dahrendorf distingue tra due tipi di conflitto: quello “buono” e quello “cattivo”. Il conflitto buono si muove all'interno del perimetro della democrazia liberale, come ad esempio le proteste dei sindacati o degli studenti per difendere i diritti dei lavoratori o per chiedere la fine dei bombardamenti a Gaza. Il conflitto cattivo, invece, si muove al di fuori di questo perimetro e può manifestarsi come violenza , terrorismo o altre forme di conflitto che minacciano la società liberale.

L'oratore afferma che gli intellettuali che promuovono il conflitto al di fuori del perimetro della società liberale sono “cattivi maestri”, mentre i professori universitari che insegnano ai loro studenti a rispettare le idee di tutti, a non essere violenti e a lottare contro il razzismo sono “buoni maestri”. L'oratore sostiene di essere uno di questi “buoni maestri”, poiché ha contribuito a scatenare un conflitto buono, denunciando le politiche pericolose del governo italiano riguardo alla guerra in Ucraina e allo scontro con la Russia.

In conclusione, l'oratore afferma che l'Italia non ha una difesa aerea adeguata contro i missili più avanzati della Russia e che le politiche del governo italiano stanno alimentando la guerra in Ucraina, mettendo in pericolo la sicurezza del paese e dell'Unione Europea. Pertanto, l'oratore non si considera un “cattivo maestro”, ma piuttosto un professore universitario che sta facendo il suo dovere di denunciare le politiche pericolose e di promuovere il conflitto buono all'interno del perimetro della democrazia liberale.


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