Paola Minaccioni: “Mi dissero ‘tu non sei una miss, tu fai ridere’. Lì è nato il mio superpotere”

Paola Minaccioni: “Mi dissero ‘tu non sei una miss, tu fai ridere’. Lì è nato il mio superpotere”

Paola Minaccioni: “Mi dissero ‘tu non sei una miss, tu fai ridere'. Lì è nato il mio superpotere”

Paola Minaccioni è un tornado nel pieno della sua estate teatrale. Porta in scena “Paola racconta Anna”, che ha scritto con Elisabetta Fiorito. E “La vita è meravigliosa. Anzi, è un tipo”, scritto con Andrea Lolli. Ha appena finito di girare due film, in carnet ne ha più di quaranta, quattro con Ozpetek, uno con Garrone e poi ci sono le commedie di Brizzi, Verdone, Vanzina e Milani. Volto storico di serie cult come “Un medico in famiglia”, voce storica del “Ruggito del Coniglio” in radio.

In studio imita il “romanesco” di Giorgia Melioni e cita magistralmente il Belli. Racconta gli inizi difficili quando come la sua adorata Magnani dissero che non aveva un volto da cinema, i provini mancati, la competizione tra attrici, il patriarcato imperante sul set e fuori. La schiavitù dell'eterna giovinezza, ma anche la felicità conquistata di recitare perché sei brava: “Ragazze, si può!”. Con il rammarico che al cinema la sua parte dei sogni ancora non gliel'hanno data. Ma fa il lavoro che ama e non ha rimpianti. Di nessun tipo. “Ho trovato uomini che non volevano la famiglia del quadretto – ammette -. Ci ho sofferto. Ma poi ho capito che li sceglievo perché quella che non voleva il quadretto ero io”.

Intervista di Giulia Santerini

“Qualcosa di personale”, la serie nata per conoscere chi è disposto a mettersi in gioco e raccontare storie di vita uniche. In home page ogni domenica, on demand sul sito di Repubblica e sul canale di Repubblica e in podcast su tutte le piattaforme OnePodcast


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