PAOLO DEL DEBBIO: DICHIARAZIONE CLAMOROSA SU Giorgia Meloni, PUBBLICO RESTA A BOCCA APERTA
Ecco la ripresa in italiano:
” Paolo De Debbio: dichiarazione clamorosa su Giorgia Meloni. Pubblico resta a bocca aperta. Non sono qui ospite, non c'è scritto. Non c'è scritto nemmeno giornalista. Perché io le condivido alcune battaglie vostre. Io sono anni che faccio televisione, il mio tema principale sono le periferie. Lo sanno tutti, io vado ogni settimana in periferia, ma perché la maggioranza degli italiani abita in periferia? L'85% milanesi abita in periferia, è il 15% che ha votato Sala, che è al centro e neanche a quelli che hanno votato Sala importa un cazzo a nessuno capite. Occorre mettere al centro questo tema e occorre farlo velocemente. Occorre farlo velocemente. Occorre farlo velocemente. Io con Giorgia ne ho parlato con un piano nazionale di rigenerazione delle periferie. Occorre velocemente farlo, non con degli interventi da 200 milioni per le case popolari, 100 milioni per queste assurde che sono venute fuori dai comuni con questo Pnrr. Non serve a niente. Ci vuole un piano organico perché le periferie diventino città come è tutto il resto della città e una città ha bisogno di case popolari che vanno rifatte e costruite. Noi abbiamo l'1,6% di case popolari in Francia hanno il 16% di case popolari, tanto per fare un esempio. Ci vuole il verde, ci vuole tutto quello che ha detto Giovanni Donzelli, condivido ogni parola e condivido anche l'idea di portare le opere d'arte, perché certamente la bellezza porta anche il bene. E poi c'è quel problema di sicurezza che è inutile che ci stiamo lì a menare il can recruit Laia in una prima fase nelle periferie italiane la sicurezza ve lo dico io non lo dite voi che nel documento è scritto. Non è solo repressione. Si, ma in una prima fase occorre un'opera di repressione profonda e capillare. Occorre pulire le periferie e tutto il resto lo sapete. E badate che ce lo insegna la nostra tradizione occidentale. Una società, un paese, una nazione, il livello di civiltà di un paese di una nazione, si misura da come questa civiltà, da questo paese, da questa nazione tratta i più deboli. Se vengono trattati male, quelli, in realtà, è una civiltà di serie B. Ma la nostra tradizione è di serie A. Perché è in Occidente che è nato questo concetto. E' la tradizione cristiana, ebraica che ci ha insegnato questo. E dobbiamo fare in periferia. Secondo me, occorre un piano nazionale. Possono affidare a quattro maggiordi o a quattro improvvisati il recupero? Il recupero è una questione che richiede cervello, neuroni, sinapsi funzionanti. Occorre un piano nazionale di diseguaglianza e emarginazione. È un diritto, quel diritto, a cui c'è bisogno per campare dignitosamente, lo dice l'articolo 3 della Costituzione Italiana, sull'eguaglianza materiale. Lo dice l'articolo 25 della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, dove enumera i bisogni. E allora in Italia è sbagliato il sistema. In Italia si fa così. Si guarda quanti soldi ci sono e poi si a chi ne ha bisogno bisogna fare il contrario. Costruire un anagrafe del bisogno territoriale. Singola cucita addosso alle singole persone. Guardare quanto costa strappare alla povertà queste persone e poi destinare i soldi necessari. Il governo lo fa. Che guarda prima quanto c'è bisogno e poi ST ci voleva milioni. L'hanno trovato lo possono fare anche i poveracci. L'hanno fatto col Monte dei Paschi di Siena. L'hanno fatto con le banche Venete quando vogliono trovare i soldi trovano in 5 minuti questi maghi delle Finanze. Allora non si può continuare è sbagliato proprio il sistema di assistenza. L'Issee è un'offesa all'intelligenza. L'Issee fa schifo. Occorre misurare i bisogni personalmente, non con redditometro, non si capisce nulla col redditometro. Perché uno può avere anche una pensione di 800 euro ma può avere delle gravi patologie, può dover mantenere il figlio a casa, può dover avere bisogno di altre cose. E tu non puoi stabilire a livello nazionale il livello di civilizzazione. Non si fa così negli altri paesi. In Germania, in Francia non fanno così. Per carità, hanno altri difetti, ma almeno su questo la misurazione del bisogno è precedente alla decisione di stanziamento dei finanziamenti. Non può essere successiva, perché sennò è privazione della dignità delle persone. Questo è lo si capisce è un ragionamento semplice. Non è un ragionamento difficile. Occorre andare sul sito dell'ins ins. Sono 40 gli strumenti ormai il Re, il reddito di cittadinanza di cui è già stato detto per le famiglie l'assegno unico è questo. È questo che si sovrasta. Se c'hai come ha detto Giorgia Meloni giustamente, spesso anche nelle mie trasmissioni, se c'hai l'assegno per di invalidità. Allora ti diminuisce o ti aumenta l'Isee. Ma siamo matti. Siamo matti. Questo vuol dire costruire in vitro la vita. La vita è quella che c'è. Le persone sono persone e ognuno ha delle esigenze. Allora bisogna stabilire per ogni persona il livello di reddito necessario o per arrivare o per dare a chi non ha e poi su ogni persona decidere e stanziare questo. Occorre cambiare il sistema. Ci vuole uno strumento unico di aiuto alla povertà, unico che abbia due caratteristiche, primo che si misuri sul bisogno personale e si possa fare secondo che sia uno strumento a parte le invalidità e a parte. Renziani che entro pochi mesi reinserisco nel mondo del lavoro, altrimenti sono cose che non funzionano. Permettetemi di concludere questo tema del Piano Nazionale delle periferie e questo tema di uno strumento unico per l'abbattimento della povertà. Io penso che voi lo possiate fare e sapete perché ve lo dico. Ve lo dico perché mi sono accorto in questi anni conoscendovi un po', conoscendo bene Giorgi ed altri clienti della mia trasmissione, mi sono accorto che vos ragionate. Vos avete un ufficio Studi del partito. Fate delle conferenze programmatiche. Siete i migliori redattori del Partito Comunista sovietico. Nel senso che era gente seria che studiava, programmava e faceva. Qui nella libertà si fa così. Non si fanno le riforme senza studiare. Ormai in Italia l'orizzonte programmatico dei partiti e dico purtroppo di tutti è l'orizzonte programmatico dell'antibiotico. Si cambia una volta ogni 10 ore, si fa per il giorno dopo, per il giorno dopo ancora non si fa così. Questo paese ha delle incrostazioni che vanno appunto liberate. Liberare l'energia e per questo penso che voi lo possiate fare, perché siete gente che si entusiasma delle idee. Per questo, questo io ve lo riconosco, ve lo riconosco perché ho visto venendo da voi varie volte che di fronte a un'idea se non è completamente idiota, c'è l'entusiasmo a dire: Questa è una buona idea. Dobbiamo portarla avanti. Io non ho molte esperienze che altri le portino avanti. Provateci voi, grazie. ”