PAOLO TAORMINA, IL DIBATTITO SU GAETANO MARANZANO
Ylli De Pace discute di giovani, spettacolarizzazione del crimine e social. Gli ospiti della discussione sono Laura Volpini, psicologa giuridica e criminologa, Michelangelo Morreale, criminologo, Francesco Leone, avvocato, e Ylli Pace, avvocato.
La discussione inizia con un cordoglio per la madre di Paolo, una vittima di un crimine, e si estende a una riflessione sulla devianza giovanile e sul disagio sociale. Ylli De Pace sottolinea che la devianza non è conseguenza del territorio, ma piuttosto il territorio può influenzare la devianza. Egli sostiene che occorre intervenire sul territorio per ridurre la devianza.
La discussione si concentra poi sul caso di Maranzano, un uomo che ha commesso un delitto. Maranzano ha affermato di aver agito per difendere l’onore della sua donna, ma gli ospiti ritengono che questa sia solo una scusa. Secondo loro, il delitto è stato commesso per affermare il potere e la violenza di Maranzano sul territorio.
Gli ospiti discutono anche della possibilità che Maranzano abbia agito con l’aiuto di altri e che la pistola utilizzata per il delitto possa non essere la sua. Sottolineano che il caso è ancora in fase di indagine e che non ci sono ancora prove definitive.
La discussione si estende poi alla questione della famiglia e del ruolo che essa gioca nelle organizzazioni malavitose. Gli ospiti sottolineano che la famiglia è un concetto importante per le organizzazioni criminali e che la pena per Maranzano non sarà solo la detenzione, ma anche la perdita della patria potestà e la separazione dalla sua famiglia.
In sintesi, la discussione affronta temi come la devianza giovanile, la spettacolarizzazione del crimine, il ruolo della famiglia nelle organizzazioni malavitose e la necessità di intervenire sul territorio per ridurre la devianza. Gli ospiti ritengono che il caso di Maranzano sia un esempio di come la violenza e il potere possano essere utilizzati per affermare la propria autorità sul territorio.
