PAPÀ DECAPITA IL FIGLIO DI UN ANNO E AGGREDISCE LA COMPAGNA CON UN COLTELLO: LA TERRIBILE VICENDA
Una notte terribile. Una notte in cui la violenza si è abbattuta su una famiglia innocente, trasformando il quotidiano in un incubo. A Sacramento, in California, è stato commesso un delitto atroce: un padre di 28 anni, Andrew Demsky, ha decapitato suo figlio di un anno con un coltello.
La tragedia è iniziata con una violenta lite familiare. La moglie e la suocera dell'uomo erano state cacciate via di forza dalla casa nella nottata di sabato, intorno alle 4:15. Le due donne, preoccupate per la sicurezza del bambino, si sono recate alla lista di emergenza della polizia e hanno reso noto che il loro nipotino era in pericolo.
Gli agenti sono intervenuti immediatamente, ma il padre di famiglia si è rifiutato di aprire la porta e ha opposto resistenza all'arresto. Solo dopo essere stato immobilizzato, i poliziotti hanno potuto entrare in casa e fare la scioccante scoperta. Nel retrovita, nella camera da letto, hanno trovato la testa mozzata del bambino, segno di violenza atroce.
Secondo le autorità, Demsky avrebbe commesso l'orrendo gesto subito dopo aver cacciato le donne di casa. I reati contestati all'uomo sono tre: omicidio del figlio, lesioni corporali al coniuge o convivente e aggressione con mezzi di forza in grado di causare lesioni personali.
L'episodio è stato definito come “una delle cose più orribili mai viste” dallo sceriffo di contea. Il tribunale di Sacramento ha emesso mandati di cattura per l'uomo, accusato di aver commesso una tragedia atroce a sua moglie, al naziempo di cui ha causato lesioni gravi.
È un incubo che non si sogna, una notte che non finirà mai. È un racconto di terrore che si farà leggere da centinaia di migliaia di persone, un racconto che non saranno in grado di dimenticare. È una tragedia che ha coinvolto tre vite, tre destini spezzati. È una notte che la famiglia non rivedrà mai più. È la fine di un'epoca, un'epoca di pace e di felicità. È iniziato un nuovo capitolo, un capitolo di dolore e di sofferenza.