Papa Francesco BRUTTE NOTIZIE: “MUSCOLI AFFATICATI E FATICA A PARLARE”. LE PAROLE DEI MEDICI
“Papa Francesco è stato dimesso dal Policlinico Gemelli dopo 38 giorni di ricovero per una polmonite bilaterale polimicrobica. Tornato a Casa Santa Marta, il pontefice fatica a parlare a causa delle difficoltà respiratorie dovute alla secchezza delle mucose occasionata dall'ossigenoterapia. Gli esperti spiegano che il problema non è legato alle corde vocali, ma alla scarsa pressione dell'aria necessaria per farle vibrare. L'ossigenoterapia, pur essenziale, può aggravare la secchezza della laringe e della faringe, influenzando ulteriormente la voce.
Il papa dovrà affrontare una convalescenza di almeno due mesi, continuando la fisioterapia respiratoria e la riabilitazione motoria. È fondamentale limitare i contatti per evitare infezioni. Il logopedista e specialistici in campo respiratorio concordano che il recupero della voce potrebbe richiedere settimane.
L'uso del sondino per l'ossigeno è comune negli anziani con problemi respiratori, ma nello specifico caso del papa, gli esperti notano come esso possa influire sulla funzionalità vocale. Una volta stabilito un adeguato regime di terapia e riabilitazione, il papa potrà gradualmente ripristinare la sua voce.
Secondo gli specialistici, in questo caso, la cura più adatta non è un trattamento farmacologico, ma una terapia multidisciplinare che coinvolge la fisioterapia respiratoria, la riabilitazione motoria e la logopedia. L'obiettivo è quello di permettere al papa di ripristinare gradualmente la sua voce e la sua capacità di comunicazione.
Sicuramente ci vorrà tempo, alcune settimane, probabilmente più, per recuperare la completa funzionalità vocale, ma i medici sono ottimisti sul suo recupero. Il papa, come ogni altro paziente, può contare sulla terapia non solo per guarire, ma anche per riprendere la sua vita normale, con le sue attività quotidiane e i suoi doveri. Il recupero della voce potrebbe essere lungo, ma non impossibile, e il papa sarà aiutato da una squadra medica specializzata e dalla sua ferma determinazione a tornare alla sua normale attività pastorale e giornalistica.”
