Parla Nordio, i magistrati se ne vanno e sventolano la Costituzione: la protesta contro la riforma
Ecco la riscrittura del testo in italiano:
“La protesta dei magistrati: “Parla Nordio, i magistrati se ne vanno e sventolano la Costituzione”. Iscriversi a questa manifestazione non è affatto casuale, poiché la protesta ha come unico obiettivo quello di manifestare la nostra ferma contrarietà alla riforma costituzionale in corso di stesura e alla separazione delle carriere, che minacciano di compromettere i principi fondamentali dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura, come previsto dalla nostra Costituzione.
Questa protesta è sia un atto di protesta per l'assenza di ascolto nei nostri confronti, che una richiesta di riforma concreta per una giustizia più efficiente e equa. Vogliamo essere rappresentati, vogliamo essere ascolati e vogliamo che la giustizia non sia una semplice procedura burocratica.
Ringraziamo in particolare la presidente Covelli per il suo contributo alla manifestazione e al fautore della Costituzione. Vorrei ringraziare anche il presidente De Luca che Amato, il quale ha compiuto un buon lavoro in questo senso. Non è difficile comprendere quanti cambiamenti ci siano stati in questo anno giudiziario, che è stato il terzo per me come ministro, e quanto ciò abbia richiesto una certa adattabilità e una certa capacità di mutamento. Mi sono reso conto, grazie a questo intervento, che occorreva revisionare il mio intervento precedente, altrimenti sarebbe stato burocratico.
Invece, vorrei dedicate questo spazio alla celebrazione di alcuni concetti che ci sono stati presentati oggi e che saranno oggetto di riflessione in futuro”.
