“Pasolini segna ancora”, a Roma un torneo di calcio per ricordarlo a 50 anni dalla morte

“Pasolini segna ancora”, a Roma un torneo di calcio per ricordarlo a 50 anni dalla morte

“Pasolini segna ancora”, a un torneo di calcio per ricordarlo a 50 anni dalla morte

(LaPresse) Un quadrangolare di calcio fra attori, cantanti, scrittori e consiglieri comunali. ricorda Pier Paolo Pasolini a 50 anni esatti dalla morte di uno dei più importanti intellettuali italiani. Regista, scrittore, poeta, drammaturgo ma anche grande appassionato di calcio. In Pasolini convivevano l'altissima produzione culturale e l'hobby per lo sport più popolare del Paese. Allo Stadio dei Marmi-Pietro Mennea si sfidano per “PPP50: Pasolini segna ancora” la Nazionale Attori, fondata nel 1971 proprio da Pasolini insieme a Ninetto Davoli, l'Osvaldo Soriano International Football Club, la “nazionale degli scrittori”, la Nazionale Giornalisti, con in campo volti, voci e firme del giornalismo televisivo, radiofonico e della carta stampata e il Campidoglio Football Club, che fa scendere in campo consiglieri comunali appartenenti a tutte le forze politiche rappresentate in Aula Giulio Cesare. “Pier Paolo adorava giocare sulla fascia, sulla fascia sinistra. Con il numero 7 partiva dalla difesa, correva e crossava dentro l'area. Gli piaceva correre”, è il ricordo a bordo campo di Ninetto Davoli, attore e amico di Pasolini. “Gli piaceva così tanto correre veloce che lo chiamavano Stukas, come quegli aerei tedeschi. E voleva vincere, come tutti i ragazzini. Poi magari finiva tutto con la partita ma durante la partita voleva vincere”. Tra gli ospiti anche la leggenda della nazionale italiana Marco Tardelli: “Una grande gioia essere qui. Purtroppo lui non c'è più ma è una grande gioia ricordarlo”.
“Ci tengo a ricordare che Pasolini era anche una persona omosessuale, ovviamente non dichiarata ai tempi”, dice dalla Nazionale Giornalisti Rosario Coco, presidente di Gaynet. “Ricordiamo anche questo aspetto che lo ha portato a vivere in modo complesso la sua identità. Ma il calcio era un momento di verità per Pasolini. Un momento senza parola dove poteva esprimere sé stesso. Ancora oggi però non ci sono calciatori apertamente omosessuali a parte nel circuito amatoriale gay friendly”.
Allo Stadio dei Marmi tante foto a colori e in bianco e nero di Pasolini in campo dietro al pallone. Una giornata di sport, sole e cultura per rendere omaggio a un genio che ha dato molto al Paese e che chissà cos'altro avrebbe potuto creare senza quella tragica notte a Ostia, in parte ancora avvolta nel mistero, del 2 novembre 1975.


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