Per le sinistre non è il momento di esagerare con l'autocritica
È difficile fare una classifica delle numerose conseguenze nefaste che la vittoria di Donald Trump ha già cominciato a far sentire nel nostro paese. Uno dei primi posti va certamente riservato all'ulteriore scadimento del dibattito pubblico, per via dell'effetto emulazione suscitato in soggetti già particolarmente predisposti, come il leader della Lega Matteo Salvini (penso al recente video contro le «zecche rosse») o la stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (penso praticamente a tutto quello che ha detto negli ultimi due giorni).
Ma tra le più perniciose ripercussioni della vittoria trumpiana non trascurerei il ritorno di un antico rituale: l'eterna psicanalisi della sconfitta, con l'autocritica della sinistra, il processo ai dirigenti coi quali «non vinceremo…