Per Meloni è l'ora della responsabilità: sfruttare la ‘relazione speciale' con Trump per evitare la guerra dei dazi europea
“Che fare?”, si domandava nella primavera del 1902 Lenin, nel teorizzare una visione organizzata e sistematica per il suo partito. Ed è quello che in fondo tutti pensano si stia domandando anche Giorgia Meloni, alla luce dell'inevitabile scontro con gli Stati Uniti sul tema dei “dazi”. L'Italia si era opposta a quei “falchi” che in Europa agitavano la necessità di rispondere colpo su colpo alle minacce del trumpismo d'assalto, con la logica dei “dazi contro dazi”. Giorgia ha ribadito che, essendo Trump un negoziatore, l'approccio europeo non può che essere negoziale. E per molti critici della premier, questo sarebbe il tentativo di smorzare l'aggressività europea e soprattutto di non legare l'Italia a un cartello ostile a Washington.
La guerra dei…