Per Nordio Delmastro è come Churchill e Pertini, Giachetti sbotta: “Che tristezza”
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante un evento per presentare un nuovo modello di auto per la polizia penitenziaria, ha paragonato la lotta contro la mafia a una guerra e ha affermato che lo Stato non deve lasciare “respirare” ai criminali organizzati. Il deputato Giachetti si è espresso con disappunto e sconcerto, chiedendo al ministro di non dire frasi simili che possono essere interpretate come un'appello alla violenza e alla repressione.
Nordio ha risposto affermando che la sua affermazione non era un'appello alla violenza, ma piuttosto una richiesta di fermezza contro un nemico mortale come la mafia. Ha citato Churchill e Pertini come esempi di leader che hanno usato linguaggio forte per lottare contro il nemico.
Giachetti ha ripreso il discorso, sottolineando che la mafia è composta da persone criminali, non da un'entità astratta, e che il ministro ha un dovere di difendere le regole dello Stato e la democrazia, anche nei confronti dei criminali. Ha anche criticato Nordio per aver dimenticato che non siamo in uno stato di guerra e che le regole della democrazia devono essere rispettate.
Nordio ha nuovamente difeso la sua affermazione, citando esempi di leader che hanno usato linguaggio forte per lottare contro il nemico e sottolineando che lo Stato deve essere forte e ferreo contro la criminalità organizzata. Ha anche menzionato l'esempio delle Brigate Rosse e della mafia, contro cui l'Italia ha lottato nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali.
Il confronto ha mostrato le diverse interpretazioni del ruolo dello Stato nella lotta contro la criminalità e la democrazia, con Nordio che si è schierato per una posizione forte e autoritaria e Giachetti che si è espresso per una posizione più moderata e rispettosa delle regole dello Stato.
