Perché al Pd di Orlando non interessa battere la destra neanche al Comune di Genova
Dopo l'impresa titanica di riuscire a perdere le elezioni regionali contro una destra zavorrata dallo scandalo Totigate, Andrea Orlando rientra in Liguria (ponendo fine a quasi quattro lustri in Parlamento, dove non ha lasciato tracce del proprio passaggio) impancandosi a country boss, per guidare la sinistra locale a un altro radioso successo: l'imminente elezione del nuovo sindaco di Genova. Titolo che – a suo dire – gli spetterebbe di diritto in quanto leader del partito egemone su piazza: lo strombazzato 30% dei voti raccolti nei seggi del capoluogo.
E qui cominciano i giochi delle tre carte che accompagnano l'avvento del giovanile talento reduce dai ludi romani. Perché – a ben vedere – con un astensionismo che ha superato soglia 50%, l'effettivo consenso raccolto…