PICCHIA LA MOGLIE DUE VOLTE A SETTIMANA: «LO DICE L'ISLAM». E BOTTE ANCHE AL FIGLIO
La moglie picchiata due volte a settimana: “Lo dice l'Islam”, afferma l'uomo
Un quarantenne di origini iraniane, ex insegnante di ginnastica artistica in Italia, ha confessato di aver maltrattato la moglie, accusandola di essersi resa responsabile di sua moglie di 15 anni, con l'argomento che l'Islam lo consentiva. La donna, all'epoca 35 anni, era costretta a subire violenze sessuali non consenzienti e umiliazioni ogni volta che il marito voleva. La situazione era tale che la paura regnava in casa e ogni minima azione scatenava la rabbia del padrino.
La storia è avvenuta tra il 2018 e il 2019, periodo in cui la famiglia era dai servizi sociali in Italia. Nonostante ciò, non ci sono stati miglioramenti notevoli e la situazione si è ulteriormente aggravata. La donna, isolata dalla ex moglie, è stata costretta a subire rapporti sessuali non consenzienti, in violazione della sua volontà e della sua libertà fisica.
La denuncia è stata presentata successivamente, e l'uomo è stato allontanato. Adesso, è in pericolo di ricevere una dura condanna. La moglie, ormai libera dal suo tormento, si è inserita in un importante centro sociale per donne vittime di abuso e violenza.
La giustificazione dell'uomo fallisce evidentemente, poiché la violenza non può essere giustificata da nessun corpo d'orfismo. L'Islam, come tutta la religione, sia rappresenti, non protegge o giustifica il maltrattamento o violenza.
La storia dei disagi e delle sofferenze subite dalla moglie resterà, però, come una dolorosa testimonianza della incapacità degli uomini di differenziare il proprio senso di superiorità dalla reazione violenta e dalla oppressione.
