Pierfrancesco Favino: «In Maria abbiamo improvvisato diverse scene. Con Angelina Jolie e Alba Rohrwacher si è creato un senso di intimità»
«Ognuno di noi ha una paura, e fare questo mestiere significa riuscire a venire a patti con quella paura nella maniera più onesta possibile. Quali sono queste paure? Il giudizio degli altri, il desiderio di ricevere un applauso, il bisogno di farsi dire bravo, sono debolezze che appartengono a tutti. Si dice che la molla dell’attore sia l’ego, ma io non ci credo. Per essere un buon attore, uno di quelli che ti fanno dire “non sta facendo niente ma sembra che faccia tutto”, come Anthony Hopkins o Gena Rowlands, bisogna liberarsi di tutto quello che non è essenziale». Sono i consigli – sinceri e soprattutto utili, ci tiene a precisare – di Pierfrancesco Favino, protagonista di una masterclass con un gruppo di giovani attori di Generazione Do – il progetto di Daniele Orazi…