PIERINA PAGANELLI, quando la tecnologia non basta

PIERINA PAGANELLI, quando la tecnologia non basta

PIERINA PAGANELLI, quando la tecnologia non basta

La tecnologia utilizzata nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli è stata definita “fallimentare” dalla biologa Carolina Sellitto. Nonostante l’uso di videocamere, voci e DNA, non è stato possibile stabilire con certezza l’identità dell’uomo ripreso, attribuire le voci o ottenere risposte decisive dal DNA. Inoltre, ci sono dubbi sull’alibi fotografico, con immagini scattate in circostanze insolite che sollevano più domande che certezze. L’indagine è segnata da ombre, incongruenze e passaggi non chiariti. La tecnologia non è riuscita a individuare l’altezza dell’uomo, a fare un raffronto esatto con il sospettato o a ottenere informazioni utili dal DNA. L’unico elemento che potrebbe sembrare un alibi è una foto scattata a casa con il cane, ma anche questo elemento lascia dubbi e perplessità. In generale, l’indagine sembra essere stata condotta in modo non sufficientemente approfondito e ci sono molte ombre su quanto è stato fatto.


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