‘Poké Melodrama', la bella confusione di Angelina Mango
Se dovessi scegliere il momento in cui Angelina Mango m'è parsa qualcosa di più della cantante di “come se-, come se-, come sere d'estate”, non più la preferita dal pubblico vociante di Amici ma una che usciva dai confini del carinismo che avvelena il pop italiano, direi che è stato una quarantina di secondi dopo la prima apparizione a Sanremo. È stato cioè quando ha intonato la parte melodica di La noia, il canto esistenzial-pop alla Rosalía che inizia con “muoio senza morire”. Lì m'è sembrato che ci fosse almeno in potenza qualcosa di diverso, di più intenso.In molti passaggi di Poké Melodrama la voce di Angelina Mango ha quella stessa nota indocile e inurbana, persino volgare, e perciò suona bene, viva, reale. Non è roba che tiri fuori a comando, ce…