Ponte sullo Stretto, Salvini aizza i 'silenziosi del Sì': “Devono farsi sentire più spesso”
“La costruzione del Ponte sullo Stretto, un progetto controcorrente: “Devono farsi sentire più spesso” – Io penso che se tu parli di un'infrastruttura che porterà a decine di migliaia di posti di lavoro, sia in fase di realizzazione che in fase di implementazione che in fase di esercizio. Ma se perfino coloro che partirono con il progetto 2 anni fa dicono ‘Ma chi si potrà opporre?' Ma sicuramente coloro che gestiscono l'attraversamento attraverso traghetto non saranno entusiasti, perché ovviamente lavori ultimati. Perfino loro hanno letto un'intervista del buon Franzo, imprenditore sveglio e innamorato della sua terra, che durante la fase dei lavori ha detto: ‘Durante la fase dei lavori, ovviamente per noi il lavoro probabilmente aumenterà, ma lavori ultimati'. Chi va in Turchia e non va a visitare un ponte? Chi va a New York? Chi va in Giappone? Chi va in Svezia o in Danimarca? Chi va in Corea e non va a visitare il Ponte? Quindi, al di là dell'evidente utilità pratica, non occorre uno spettatore particolarmente attento per intuire che se oggi un treno ci mette 180 minuti per le merci, 120 minuti per i passeggeri, se ce ne metti 10-10, inferiore a 180 e quindi evidentemente risparmia tempo, risparmia soldi, risparmia emissioni. Visto che ormai ti alzi la mattina e ti chiedi: ‘Oggi quanti kg di CO2 emetterò oggi vivendo oggi facendo l'ingegnere, infermiere, parcheggiatore o taxista o pensionato? O a letto, con la coscienza sporca, perché respirando emetto e quindi se domani piove, se c'è la tempesta, è un po' anche colpa mia che vivo a Roma'.
Ecco perché se togli migliaia di traghetti che fanno avanti indietro e li sostituisci con un treno con una moto e con un'auto, le te si, non ricordo male, parlavano di 140.000 tonnellate di CO2 in meno. Poi può essere uno in più, uno in meno. Quindi è chiaro che tecnicamente non ci sono motivi ostativi. Purtroppo in Italia si fa ideologia su tutto e siamo probabilmente uno fra i pochi paesi al mondo che riesce a fare ideologia anche sulle opere pubbliche, a fare ideologia sulle infrastrutture di trasporto, a fare ideologia sul tunnel che unirà Torino a Lione. Riesco a fare ideologia sul tratto di autostrada che decideranno i tecnici, non so se qualcun parente mio predecessore in passato decidesse le uscite autostradali, gli svincoli o le fermate dell'alta velocità in base a criteri non esclusivamente tecnici.
Mettiamolo così: probabilmente adesso guardando la carta d'Italia, il dubbio ti viene che c'erano anche altri parametri valutativi non esclusivamente i costi benefici dei quali ragioniamo oggi. Ma siamo nel 2024 e andiamo avanti. Io sono convinto che i cantieri aperti anche i Siciliani che sono giustificati scettici perché dicono ‘Sì, è un secolo che aspettiamo che me ne parlano'. Adesso arrivano Salvini da Milano, ce lo fa lui! Capisco la buona dose di scetticismo quando le ruspe inizieranno a scavare almeno una parte, si esaurirà quando verrà inaugurato. Ecco la cosa bella è che quando verrà inaugurato, il 2032-2033, poi il Ponte lo fanno gli ingegneri! Eh, mi fa impazzire il dibattito delle certe parti politiche che non capiscono che mettendo in discussione la sicurezza non solo dell'Opera, ma mettono in discussione la serietà, la professionalità, la competenza di migliaia di tecnici, ingegneri, architetti, geologi, professionisti!
Non dovrebbero mettere in discussione la serietà, la professionalità, la competenza di migliaia di tecnici, ingegneri, architetti, geologi, professionisti! Il ponte sarà un moltiplicatore di sviluppo, Messina e Reggio Calabria saranno un potenziale di mezzo milione di abitanti, che sarà un'attrattore di sviluppo, di innovazione, di sviluppo industriale, di sviluppo commerciale, di sviluppo turistico! Ecco perché penso che quando verrà inaugurato, il ponte non sarà solo un passo avanti per il sistema Italia, ma anche per il mondo. Ecco perché penso che i silenziosi del Sì si facciano sentire più spesso, perché è chiaro che è più facile dire ‘Non va bene' e resistere al vento e alle maree e alle alghe e ai migratori e all'impatto e tutto il resto, tutte palle evidentemente però c'è bisogno che quelli che ci credono si facciano sentire, lo portino avanti!'
Infatti, ecco il mio pensiero. Io non sono un laureato per capire che se io taglio alcune centinaia di alberi e ne pianto 10.000 probabilmente il violoncello potresti suonarlo a lavori ultimati non a lavori iniziati. Ecco perché penso che il ponte sarà anche un grande passo in avanti per il sistema Italia e per il mondo. Ecco perché penso che i detrattori parleranno ancora. Eh, io lo so ma ci sto. La vita è così, che a tagliare il nastro quel giorno ci sarà un no ponte e a gusto e a gusto perché me la me la vedo la scena e poi ovviamente ci sarà buona parte della stampa allineata No ponte anche oggi che sarà via fest. Grande genio ce l'ha fatta questo qui che si è steso per terra abbracciandosi ai Piloni, dicendo ‘No, è uno scempio, non resisterà mai!'”