Porro difende chi fornisce strumenti per delinquere a pedofili e spacciatori
Dato che i leghisti sostengono che intralciare le indagini di polizia sul commercio di pedopornografia sarebbe “libertà di espressione”, non stupisce che anche Nicola Porro tenti di sostenere quella tesi:
Tale Alessandro Bonelli scrive:
Il founder di Telegram arrestato in Francia per “mancanza di cooperazione nella moderazione dei contenuti”. In sostanza è punito non per una personale condotta errata, ma perché è ritenuto responsabile delle attività illecite che alcuni utenti conducono sulla sua piattaforma.
In realtà, il rifiutarsi di contribuire alle indagini penali è una condotta personale.
Poi, paragonando la difesa dei cittadini dalle fake-news alla mafia, scrive anche:
Dopo le minacce degne de il Padrino ad Elon Musk, ieri mattina è stato tratto in arresto Pavel Durov, il…