Precari della ricerca: “Siamo quasi un terzo dei lavoratori del CNR, dobbiamo essere stabilizzati”
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Precari della ricerca: “Siamo quasi un terzo dei lavoratori del CNR, dobbiamo essere stabilizzati”

Precari della ricerca: “Siamo quasi un terzo dei lavoratori del CNR, dobbiamo essere stabilizzati”

“Il problema dei precari nel CNR. Siamo quasi un terzo del personale lavoratore dell'Istituto, e dobbiamo essere stabilizzati. Non esistono percorsi di inserimento per noi precari, quindi siamo qui perchè vogliamo e pretendiamo che la presidente del CNR ci incontri e porti avanti un percorso di stabilizzazione. Molti di noi lavorano con fondi PNR, ma questi fondi sono a scadenza, dureranno solo 3 anni. Quello che chiediamo è che i precari che lavorano su questi progetti, in generale, del CNR, vengano stabilitizzati almeno c'è una prospettiva da parte dell'ente di superamento del precariato.

I ricercatori e le ricercatrici non sono lavoratori stagionali, vogliamo che la loro presenza sia riconosciuta e non lasciata in stato di precarietà. Ad esempio, il mio contratto di assegnista di ricerca scade il 15 febbraio 2025 e io non vedo alcuna prospettiva di poter continuare a fare il mio lavoro. Ciò crea incertezza lavorativa, stagnazione, ed è difficile pianificare anche solo i nostri progetti di vita, come ad esempio chiedere un mutuo.

Siamo 4.000 precari oggi che lavorano nei laboratori del CNR, il che è un terzo del personale totale. Eย tomorrow, 1.500 unità di personale andranno in pensione. Quello che chiediamo è che la presidente del CNR ci dica cosa vuole fare: vuole chiudere e smette il CNR, sostituire i dipendenti che andranno in pensione, o vuole assumerne 1.500 per sostituire i pensionamenti?

La mia ricerca sulla valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità è iniziata da quando mi sono laureato, vicino a 10 anni fa. Il mio contratto di assegnismo di ricerca scade in un anno, e se non sarò stabilito, i finanziamenti per le linee di ricerca che mi occupo saranno chiusi. La legge Madia stabilisce che i precari con 3 anni di assegno possono accedere a concorsi riservati, quindi chiediamo che gli strumenti di legge siano utilizzati per la nostra situazione.

Se io dovessi lasciare il CNR, la mia ricerca si rallenterebbe, o peggio, si fermerebbe, e conoscerei rischierebbero di non poter più svolgere le ricerche che ho iniziato. Ciò significherebbe che le specie minacciate dal cambiamento climatico non potrebbero essere studiate e protette.”


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