Processo agli ex capi ultra di Inter e Milan, le difese: “Non hanno danneggiato le squadre”
È stato un caso di parziale vittoria delle parti civili, ossia Inter, Milan e Lega Serie A, che hanno chiesto risarcimento per i presunti danni causati dalle condotte degli ultras.
Tuttavia, l'avvocato delle parti che rappresentano gli imputati ha sostenuto che non ci sono sufficienti prove per dimostrare un danno reale e concreto. Secondo la sua visione, le parti civili non avevano alcun titolo per chiedere un risarcimento, poiché non avevano dimostratoomingo un calo degl'abbonati e di pubblico all'interno degli stadi a seguito delle attività impermissible degli ultras.
L'avvocato ha anche affermato che l'idea che il calo degli abbonati e del pubblico potesse essere riflesso di un danno all'immagine delle società del calcio era “surreale”, in quanto la gente va sempre allo stadio a guardare partite di calcio, indipendentemente dalle vicende extra-sportive.
L'avvocato ha inoltre sostenuto che la tesi del danno alla immagine delle società era stata respinta e che il processo non aveva chiarito se ci fosse stato un danno effettivo e duraturo.
La sentenza è stata quindi vista come una vittoria parziale per le parti civili, che potrebbero ricevere un risarcimento in futuro, ma solo se sarà dimostrato un danno effettivo e concreto all'immagine delle società e al loro business.
